Menu - Barra di navigazioneSostegnoLingueLinksEconomiaAmbienteForumCuraPetizioneIntegratoriAlimentiHOME

Al Ministro della Sanità
Prof. Umberto Veronesi
Lungotevere Ripa, 1
00153 Roma


Roma, 06 ottobre 2000


Oggetto: ASPARTAME

Gentile Ministro Veronesi,

abbiamo scritto a Lei il 4 luglio scorso, informandoLa che secondo le statistiche del DHHS (Department of Health and Human Services) degli USA, ben il 75% degli effetti collaterali segnalati all'FDA americana nell'anno 1994 erano riconducibili al consumo di alimenti e bevande contenenti aspartame.

Le reazioni avverse riscontrate sono state numerose, ed alquanto serie.

Abbiamo poi fatto tre precise domande, rivolte a Lei, per sapere come intende, alla luce dei fatti, agire per proteggere la salute dei consumatori italiani.

La risposta del Suo capo di gabinetto, Giuseppe Guerrera, ci ha lasciato sconcertati. Infatti, dobbiamo dedurre, leggendo attentamente le lettera inviataci il 26 settembre, che:

Non ci sono ricerche effettuate in Italia, per comprovare l'innocuità dell'aspartame poiché, (". . . autorizzato in Italia alle condizioni previste dalla direttiva 94/35/CE, recepita in Italia con il decreto ministeriale del 27 febbraio 1996, N¡ 209.")

Non esiste un'efficace monitoraggio degli eventuali effetti collaterali di additivi o altre sostanze alimentari dopo la loro introduzione sul mercato poiché (la risposta non ne parla affatto). Lei non intende adottare misure per meglio proteggere la salute dei consumatori dagli effetti tossici dell'aspartame poiché, (". . .è stato valutato favorevolmente sia dal JEFCA (sic) che dal Comitato scientifico per l'alimentazione umana dell'Unione europea.")

La Sua risposta mette in risalto che la massima dose giornaliera accettabile di aspartame è fissata in 40 mg/kg di peso corporeo, che per un individuo adulto si tradurrebbe in circa 2,8 g di aspartame al giorno (considerando 70 kg di peso corporeo). Per un bambino la dose "accettabile" varia da 800 mg a 1,6 g (considerando 20 e 40 kg di peso). Non ci risulta comunque che sull'etichetta dei prodotti contenenti aspartame si parli di un limite massimo, né di un contenuto, nel prodotto, specificato per peso, dell'aspartame.

La risposta inoltre afferma che l'Istituto Superiore della Sanità ha esaminato l'aspartame in più occasioni, precisando che non sussistono elementi per richiedere un riesame.

Dopo attenta valutazione della risposta, dobbiamo confessare di avere più dubbi sulla sostanza e sulla protezione dei consumatori dalle intossicazioni, di quante ne avevamo prima.

Vorremo perciò formulare le seguenti domande aggiuntive:

  1. a)     Come vengono informati i consumatori della dose giornaliera accettabile di questa sostanza?

    b)     In quale modo può accertarsi un consumatore che il suo consumo, da varie fonti di aspartame negli alimenti, non supera la dose considerata accettabile? Dove si può trovare l'informazione dell'esatto contenuto (per peso) di aspartame nei vari alimenti e nelle cosiddette bevande "dietetiche" del tipo "light"?

  2. a)     Quante volte ed in quali date l'Istituto Superiore di Sanità ha esaminato l'aspartame?

    b)     Su quali informazioni si sono basati gli esami dell'Istituto di Sanità?

    c)     Dove e con che modalità si possono ottenere i resoconti dettagliati di questi esami?

  3. Nel caso che dovessero sorgere fondati dubbi sulla salubrità di una sostanza, ha il Suo Ministero le possibilità di condurre studi indipendenti per accertare l'innocuità o meno di una sostanza?

  4. Nel caso che si dovesse accertare con studi indipendenti oppure attraverso la valutazione di effetti collaterali riscontrati nella popolazione la dannosità di una sostanza, ha il suo Ministero della Sanità italiano la possibilità di disattendere le indicazioni degli organismi di altri paesi (FDA americano) e di quelli internazionali (JECFA e SCF)?


Attendiamo una risposta alle domande sopra formulate e riaffermiamo la nostra completa disponibilità di localizzare e trasmettere al Suo Ministero valutazioni e ricerche riguardo la dannosità dell'aspartame, che nella letteratura in lingua inglese sono alquanto abbondanti.

Vitale Onorato

(Presidente)