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Mucca pazza e morbo di Creutzfeld-Jakob
sono sintomi di avvelenamento non infettivo


Di Bernd Messinger
(Grunewaldstr. 21, 10823 Berlino)
Permessa la riproduzione e la distribuzione


Già diverse volte è stata ventilata da vari organi di stampa la possibilità di un avvelenamento di mucche inglesi con l'insetticida Phosmet (Estere di acido tiofosforico). Questo veleno è stato utilizzato dal 1985 al 1992 per la lotta contro una mosca parassita, l'estro. Le immagini delle "mucche pazze" sono state scattate in quell'epoca. Oggi non esiste una mucca "pazza" in tutta l'Europa! La teoria delle proteine infettive (prioni) è errata perché queste vengono distrutte dagli enzimi (proteasi) nello stomaco. Perciò non si trovano nel sangue e non causano alcuna risposta immunitaria. E c'è di più: le particelle proteiche con un peso di circa 30 chilodalton non sarebbero mai in grado di superare la barriera sanguigna cerebrale. Se queste proteine venissero veramente trasportate dal sangue, potrebbero "contagiare" tutti gli organi, tranne il cervello e le ghiandole riproduttive, perché sono protette da barriere speciali contro le particelle proteiche oltre una certa grandezza.

E' così che per ottenere la "prova" dell'efficacia dei prioni come causa scatenante del morbo si preparò una purea finissima dalla massa cerebrale di animali malati che poi fu iniettata direttamente nel cervello di animali sani! Una procedura di questo genere non la possiamo definire scientifica perché ovviamente, quando si inietta una qualsiasi polpa di materiale organico nel cervello di un animale vivente, è ovvio che si sviluppino dei disturbi neurologici. Non essendo questa una procedura di sperimentazione scientifica orientata verso un certo fine, la potremmo caso mai chiamare maltrattamento di animali.

I disturbi neurologici, che avvengono dopo poco tempo, si scontrano pure con il periodo - secondo gli scienziati molto lungo - di incubazione dei prioni. Un cosiddetto "test per la mucca pazza" che prova la presenza di prioni è perciò senza alcun valore perché non è mai stato dimostrato che questi siano la causa di un qualsiasi evento infettivo. I prioni non sono l'agente patogeno, caso mai possono essere presenti in conseguenza di un processo patologico. E' solo "il test" che dilaga, non "la malattia". Molte volte solo un unico animale di un'intera mandria risulta "positivo", nonostante tutti consumino lo stesso mangime.

In Inghilterra finora sono state uccise circa 5 milioni di mucche per il sospetto di mucca pazza (BSE). Questo numero è decine di migliaia di volte maggiore di quello delle vittime della cosiddetta epidemia che ci sarebbero stati nel caso non si avesse fatto niente (nel caso la teoria "epidemica" della mucca pazza fosse vera).

Il premio Nobel per il padre di questa "scoperta" non deve fare impressione: c'è l'altro precedente del 1976, dove Gajdusek ha ottenuto la stessa onorificenza per la sua "prova" degli agenti patogeni lenti, i cosiddetti "lentivirus" rivelatisi poi terreno fertile per la "grande truffa dell'Aids" (De Marchi). Pare che la scoperta (= l'invenzione!) di agenti patogeni non determinabili goda di una certa popolarità col comitato Nobel e con i suoi suggeritori.

Finora non si sono mai ammalati né cani, né altri animali da circo o negli zoo, nonostante il fatto che mangino proprio le ossa con il midollo "a rischio". Anche le persone che lavorano nei mattatoi non sono malate. Non è "l'epidemia" a diffondersi come abbiamo detto ma "il test" e la distruzione di massa degli animali.

L'ipotesi di avvelenamento da pesticidi nei casi di mucca pazza sembra molto più probabile perché queste sostanze, essendo liposolubili, tendono ad accumularsi nei tessuti cerebrali e dei nervi composti in gran parte di grassi. Le cellule del sistema nervoso sono inoltre molto soggette ad un avvelenamento di questo tipo, perché non vengono mai o quasi rinnovate.

La patologia dei tessuti nervosi in principio avviene solo attraverso l'azione di neurotossine, e nell'uomo con l'uso di sostanze psicoattive.

Sembra strano che in Inghilterra le persone dichiarate vittime della malattia di Creutzfeld-Jakob siano soprattutto giovani. Anche gli unici due casi di questa malattia che conosco in Francia sono giovani, 19 e 26 anni rispettivamente. Siccome in Europa l'età media delle persone è decisamente più alta, questa età dovrebbe più o meno rispecchiarsi nelle statistiche dei malati. Gli addetti ai lavori aderenti all'ortodossia medica cercano di spiegare questa contraddizione epidemiologica con la preferenza dei giovani per il "fast food". Non sembra però verosimile questa teoria, perché la maggior parte delle catene fast food utilizzano carne proveniente dal Sud America che contiene sì molto tessuto connettivo ma non contiene tessuto nervoso.

E' però dimostrabile nella letteratura che già nella metà degli anni 80, l'uso della droga MDMA (metilene-diossimetamfetamina - cioè dell'"ecstasy") era abbastanza comune a ben 3 milioni di giovani inglesi. Dal 1985 al 1990 sono morte nel Regno Unito 50 persone a seguito del consumo di ecstasy. In Germania, secondo le autorità anti-droga, il consumo di ecstasy per ben due terzi è concentrato sui giovani maschi, molti dei quali negli ambienti omosessuali; questo spiega che le conseguenti malattie non vengano correttamente diagnosticate, ma diventano casi di "demenzia da Aids".

Nella letteratura specializzata si legge che specialmente in Inghilterra ragazze e giovani donne utilizzavano l'ecstasy come medicinale anti-appetito, cioè dimagrante, che era l'utilizzo originario di questo farmaco. Questo spiega naturalmente la quota più alta di vittime dal sesso femminile della malattia di Creutzfeld-Jakob che si hanno oltremanica.

George A. Ricaurte et al. hanno scritto sugli effetti neurotossici dell'ecstasy nella rivista "Neuropsychobiology" (2000; 42; 11 - 16). La connessione con l'avvelenamento dei bovini diventa ancora più stretta se consideriamo che, con la produzione "amatoriale" dell'ecstasy si ha un sottoprodotto che dà origine, una volta metabolizzato, a delle sostanze che assomigliano molto ad alcuni pesticidi e diserbanti. Sostanze di questo genere causano la comparsa della sindrome di Parkinson. Si studia adesso se nella produzione di questi prodotti chimici si hanno sottoprodotti tossici simili a quelli osservati nella produzione delle droghe. (Vedi anche Arman Sahihi, DesignerDrogen, Heyne 1990) così si chiude il cerchio fino ai sintomi di avvelenamento visti nei bovini.

Molti pesticidi sono neurotossine, per esempio anche l'E 605 che è stato sviluppato a partire da una sostanza da combattimento chimico della seconda guerra mondiale. Gli insetti con il loro sistema nervoso più sensibile muoiono dopo qualche minuto, ma le vacche vengono "trattate" per anni con gli stessi veleni! Queste sostanze si accumulano, come già detto, in preferenza nella materia grassa del sistema nervoso e sono la causa, forse insieme alle sostanze che contengono manganese, del morbo della mucca pazza (BSE).

Ancora Ecstasy

Danni al cervello causati dall'azione dell'ecstasy sono stati provati senza dubbio. La parallela all'avvelenamento dei bovini inglesi diventa molto ovvia se teniamo presente che il sottoprodotto dell'ecstasy MPTP (metil-fenil-tetraidro-piridina) si trasforma in qualcosa molto simile a certi pesticidi. La piridina stessa è una neurotossina conosciuta da tempo e viene utilizzata come pesticida.

Per alzare l'età media delle vittime del morbo di Creutzfeld-Jakob (solo 27,5 anni) si è scritto nei giornali inglesi che i medici debbano diagnosticare questa malattia anche in persone più anziane, cioè di "ridiagnosticare" le vittime del morbo di Parkinson con un occhio al morbo di Creutzfeld-Jakob. (CJD)

Questa strategia implica per le persone diagnosticate come vittime CJD una situazione senza scampo, perché la malattia, almeno secondo il sapere ufficiale, non è curabile. La cosa ci fa pensare all'Aids, dove alcune malattie che dipendono dall'assunzione di droghe vengono diagnosticate falsamente come Aids.

Chi ne trae profitto? Certamente chi fabbrica i cosiddetti test fa grandi affari. Sarebbe interessante sapere dove si annida la loro lobby. La proibizione delle farine animali, insieme con il divieto, voluto da alcuni, dell'uso degli avanzi di cucina per l'alimentazione degli animali, favorisce la vendita della soia geneticamente modificata e porterà altre difficoltà ai piccoli agricoltori.

Si parla già di "contaminazione da prioni" dei campi fertilizzati con urea e letame, con la prospettiva di PROIBIRE (sì, avete proprio letto bene) l'agricoltura con metodi naturali in tutta l'Europa. Si va, insomma, verso un monopolio nella produzione dei cibi. Sempre inteso che noi lo permettiamo!

Gli storici della religione si sono resi conto che le scene di distruzione di massa degli animali sia per mucca pazza che per l'afta epizootica assomigliano a dei sacrifici animali di massa, piuttosto che a delle misure di contenimento di un'epidemia.

Se veramente si ha timore di agenti patogeni, non ci si aspetterebbero dei veri e propri bagni di sangue come è invece successo in molti casi. Alcune persone coinvolte stavano sotto choc ed hanno detto di essersi trovati in mezzo a dei laghi di sangue. Nel caso di pericolo d'infezione cose del genere dovrebbero essere evitate a tutti costi. Anche la stampa comincia ad accennare al fatto che qui si perpetuino giganteschi riti di sacrificio di massa di animali ad uno strano dio avido di fiumi di sangue e nuvole di fumo. Peccato che non abbiano scritto niente sul perchè di questi sacrifici. Quel dio ha forse minacciato eventi gravissimi?