Menu - Barra di navigazioneSostegnoLingueLinksEconomiaAmbienteForumCuraPetizioneIntegratoriAlimentiHOME



AFFATICAMENTO E SINDROME DA AFFATICAMENTO CRONICO (vedi anche MONONUCLEOSI)

        L’affaticamento e la sindrome da affaticamento cronico causata dal virus di Epstein-Barr, è caratterizzata da una sensazione di spossatezza fisica e mentale che può essere causata da fattori estremamente diversi come problemi digestivi, Candida albicans, anemia, sforzo fisico, carenze nutritive, cattiva alimentazione (la causa principale), disturbi del sonno, perdita di peso, obesità, noia o depressione, allergie, allergie alimentari (soprattutto grano, segale, avena e latte), fumo, alcool, farmaci, stress o tensione emotiva o da qualsiasi tipo di malattia. Alla sensazione di spossatezza possono aggiungersi mal di testa, mal di schiena, irritabilità e indigestione.
Prima di iniziare qualsiasi tipo di terapia è necessario sottoporsi ad un accurato esame medico, effettuato da uno specialista, per individuare la causa della stanchezza.

        Ci sono molti diversi tipi di stanchezza e altrettante cause. La maggior parte delle persone non conosce la causa della propria stanchezza e quelli che la conoscono non hanno voglia di fare i cambiamenti necessari per migliorare questa situazione. In questi casi, quando una persona si stanca di essere malata e affaticata, esiste un rimedio. I cambiamenti nello stile di vita sono tutti importanti, e devono includere l’alimentazione, l’esercizio fisico e la nutrizione. E’ molto importante anche imparare a gestire lo stress.
C’è un tipo di stanchezza che non risponde alle cure tradizionali e che richiede tempo per essere diagnosticata. Si tratta della sindrome di immunodisfunzione da affaticamento cronico, che dà sintomi simili a quelli dell’influenza, come dolore alle articolazioni, mal di testa, mal di gola, spossatezza, bruciore agli occhi, febbre, brividi e dolori muscolari. Se la malattia si prolunga, possono manifestarsi anche confusione e perdita della memoria a breve termine. Con questo tipo di stanchezza, qualsiasi attività fisica, sottrae all’individuo le sue riserve di energia, ed è quindi da sconsigliare. Per diagnosticare questa malattia è necessario sottoporsi ad una lunga serie di analisi.

        Una lieve carenza di magnesio può provocare l’affaticamento cronico. Una dieta carente di potassio causa debolezza muscolare, irritabilità e la sensazione di stanchezza. Le carenze di vitamine del complesso B (specialmente tiamina), vitamina C, D e ferro possono causare affaticamento. Bisogna ricordare però che anche il consumo eccessivo di vitamine e minerali può causare stanchezza, è necessario quindi consultare uno specialista per stabilire i livelli giusti per ogni individuo. Il fabbisogno cambia con l’età e con il sesso.
Una dieta ben equilibrata può prevenire, alleviare o diminuire i sintomi dell’affaticamento (vedi Carboidrati, Grassi e Proteine nella Parte III per sapere come il corpo utilizza queste sostanze nutritive produttrici di energia). Ogni persona ha un fabbisogno diverso e deve scoprire di che tipo di stanchezza soffre e quali sono le sostanze nutritive necessarie per combattere una certa malattia o disturbo. Generalmente l’obesità contribuisce alla stanchezza a causa del fatto che c’è una maggior massa corporea da mantenere. Per la persona magra, un consumo quotidiano di calorie inferiore a 1000 o 1200, può causare stanchezza.

        Il ciclo cibo/energia/lavoro deve funzionare senza intoppi perché il corpo possa svolgere i suoi compiti quotidiani. Il corpo utilizza le proteine per trasformare gli alimenti in riserve di energia. Il tipo di alimenti consumati determina la quantità e la qualità di quell’energia. Se ci sono sostanze nutritive che mancano (e ce ne sono molte) nella ricerca di quest’energia, una delle conseguenze è la fatica. Gli alimenti che imitano le buone fonti di energia sono l’alcool, i carboidrati raffinati come i biscotti, le merendine, la farina bianca, le caramelle, le bibite gassate e lo zucchero bianco. Questi alimenti dovrebbero essere consumati solo quando c’è la necessità di energia immediata, e andrebbero altrimenti evitati.

        I carboidrati, sia quelli semplici che quelli complessi, sono l’alimento principale e sono essenziali per l’organismo. I carboidrati dovrebbero fornire dal 50 al 60% delle calorie della giornata. Le allergie al grano, alla segale e all’avena possono causare stanchezza, ma esistono prodotti privi di glutine. La stanchezza dello zucchero è causata dal rapido aumento dell’energia istantanea che produce e dal successivo crollo dopo che è stata usata. Il periodo discendente è quello che causa il desiderio intenso di altri dolci e così il ciclo continua. Questo tipo di stanchezza crea una sorta di dipendenza perché più dolci si consumano, maggiore sarà la quantità necessaria per raggiungere lo stesso picco di energia. Il corpo inizia a consumarsi e tutto l’organismo ne risente. I carboidrati come le merendine e le caramelle sono efficaci per ottenere energia immediata, ma una dieta che ne contiene troppi ottiene il risultato contrario. Bisogna usarli solo sporadicamente quando la fine del compito è vicina ma è necessario un ultimo slancio di energia per finire il lavoro iniziato. Per un’energia di lunga durata da usare più lentamente sono consigliati gli alimenti come semi, noci e verdure che contengono amido. La frutta, ricca di carboidrati semplici, è indicata per un apporto rapido di energia.

        Le proteine sono necessarie non solo per trasformare gli alimenti ma anche per essere usate quando sono terminate le altre sostanze necessarie alla produzione di energia. Gli alimenti ricchi di proteine sono le carni magre, ma soprattutto i pesci bianchi, le uova, i formaggi magri o a basso contenuto di grassi (in alcuni casi di sindrome da affaticamento cronico i latticini possono essere controindicati), le combinazioni di diversi cereali (fate delle prove per le allergie) e i legumi.
Il corpo ha bisogno di una certa quantità di grassi per funzionare e i grassi aumentano la sensazione di sazietà nello stomaco. Tuttavia, una quantità eccessiva di grassi per la persona affaticata può essere stancante. Il riposino pomeridiano o il desiderio di farlo sono comuni nelle persone che consumano grandi quantità di grassi. La percentuale dei grassi nelle calorie quotidiane dovrebbe essere del 20-30% (dai 45 ai 50 grammi) e i grassi saturi non dovrebbero superare il 10%. Il corpo tende a usare i grassi per formare riserve di energia, di conseguenza bisognerebbe consumare meno grassi, perché le riserve di energia sono quelle che costituiscono i chili superflui. L’affaticamento cronico può essere causato da un eccesso o da una quantità insufficiente di cibo. Le persone sovrappeso spesso consumano gli alimenti sbagliati e sono carenti delle sostanze nutritive necessarie per trasformare il cibo in energia. Maggiore è il peso da trasportare, maggiore l’energia necessaria per far funzionare quel peso. Il dimagrimento diminuisce i sintomi dell’affaticamento cronico.

        Le sostanze nutritive e gli altri ingredienti naturali sono importanti. La somministrazione di dosi abbondanti di vitamina C e B12 ha dato risultati incoraggianti. Le altre sostanze nutritive che possono essere d’aiuto sono la tiamina, la riboflavina, la vitamina B6, la biotina, la niacina, la vitamina E e il folato. I minerali indicati sono il ferro, lo iodio e il magnesio. Sono benefici anche il lievito di birra, l’AL 721, la sostanza anaricetam, che potenzia la memoria, il minerale germanio, l’isoprinosine e l’acido L-aspartico (non oltre i 1,5 g al dì). Un altro trattamento usato per la fatica è il fattore di trasferimento, che prevede l’innesto di cellule sane nell’organismo per neutralizzare la fatica. Questa terapia ha dato buoni risultati anche in combinazione con altri metodi.
L’esercizio è considerato l’aspetto più importante della cura per la fatica perché potenzia la vitalità e le endorfine secrete nel corso dell’attività fisica liberano la mente dalla depressione. Ad eccezione delle persone alle quali è stata diagnosticata la sindrome da affaticamento cronico, qualsiasi sia la causa della fatica, l’esercizio fisico mette in moto i cambiamenti che alla fine sconfiggeranno la fatica. Per le persone sovrappeso, l’esercizio che favorisce la perdita di peso è essenziale perché i loro livelli di energia sono inferiori (vedi la Parte II). Le erbe indicate sono la schisandra, l’estratto di ginkgo biloba, la damiana, il gotu kola, il pepe di Cayenna, il ginseng siberiano, il guaranà, la cimicifuga racemosa e l’acacia.

SOSTANZE NUTRITIVE CHE POSSONO ESSERE EFFICACI NELLA CURA DELL’AFFATICAMENTO:


Organi Sostanza Quantità
Generale Vitamina A 50.000 UI per 1 mese, poi 25.000 UI al dì
Beta-carotene 15.000 UI al dì
Complesso B 100 mg 3 volte al dì (iniezioni)
Acido folico
Vitamina C 5000-10.000 mg al dì
Vitamina D
Vitamina E 400-800 UI per 1 mese, poi 400 UI al dì
Ferro
Calcio 1500 mg al dì
Magnesio 1000 mg al dì
Manganese
Potassio 1000 mg al dì
Selenio 200 mcg al dì
Zinco 50 mg al dì
Iodio
Germanio 200 mg e oltre
Coenzima Q10 75 mg al dì
AL 721 Secondo le dosi prescritte
Isorpinosina
Acido L-aspartico
Acidi grassi insaturi Olio di ribes nero
Fibre
Proteine Aminoacidi in forma libera
Enzimi proteolitici Tra i pasti
Aglio 2 capsule coi pasti
Lievito di birra Secondo le dosi prescritte
Megadophilus Secondo le dosi prescritte



Non si intende far utilizzare le nozioni contenute in queste pagine per scopi diagnostici o prescrittivi.
Per qualsiasi trattamento o diagnosi di malattia, rivolgetevi ad un medico competente.

Le informazioni sono tratte da "Almanacco della Nutrizione"
di Gayla J. Kirschmann e John D. Kirshmann
edito da
Alfa Omega Editrice
Via San Damaso,23 - 00165 Roma
Tel. (06) 630398 Fax 632196

Compra questo libro:
MacroLibrarsi


<<< RITORNA ALL'INDICE