FERRO
Descrizione
Il ferro è un minerale concentrato nel sangue e presente in ogni cellula vivente. E il minerale presente in maggiore quantità nel sangue. Il ferro partecipa alla respirazione perché è il principale trasportatore di ossigeno a tutte le cellule del corpo. E essenziale per lossidazione degli acidi grassi. Tutto il ferro presente nellorganismo è combinato con le proteine e si presenta in due forme. La prima forma, che è quella dellemoglobina e degli enzimi, è funzionale, la seconda, quella della transferrina, ferritina ed emosiderina è quella predisposta al trasporto e alla riserva. Attraverso le analisi esse ci dicono che lassorbimento si svolge normalmente e ci informano dei fabbisogni del corpo. Il ferro è necessario anche per la sintesi del collagene ed è presente nel cervello come cofattore nella sintesi dei neurotrasmettitori per la serotonina, dopamina e noradrenalina che regolano il comportamento.
La funzione principale del ferro è di combinarsi con le proteine e con il rame nella formazione dellemoglobina, la sostanza colorante dei globuli rossi. Lemoglobina trasporta ossigeno nel sangue dai polmoni ai tessuti, che hanno bisogno di ossigeno per svolgere le funzioni vitali primarie. In questo modo il ferro determina la qualità del sangue e aumenta la resistenza allo stress e alle malattie, rinforza il sistema immunitario, aumenta la produzione di energia e favorisce la crescita nei bambini. Il ferro è necessario anche per la formazione della mioglobina, che si trova solo nei tessuti muscolari. Anche la mioglobina è un trasportatore di ossigeno e fornisce alle cellule muscolari lossigeno da usare nella reazione chimica che sfocia nella contrazione muscolare. Per un funzionamento ottimale del ferro devono essere presenti anche il calcio e il rame.
La migliore fonte dietetica di ferro è il fegato. Altre fonti sono ostriche, cuore, carne magra e lingua. Tra le verdure ricordiamo invece quelle a foglia verde, i cereali integrali, la frutta secca, i legumi e le melasse. Altre fonti sono i piselli, il pollo, le fragole, la zucca, il salmone, i cavolini di Bruxelles, le alghe, le mandorle, lavocado, le barbabietole, il tuorlo duovo e la crusca di grano (vedi la tabella sulla composizione degli alimenti).
Assimilazione ed immagazzinamento
Lorganismo può utilizzare sia il ferro ferrico che quello ferroso, ma le analisi indicano che il ferro ferroso presente in natura viene utilizzato più efficacemente e che la maggior parte del ferro viene ridotto a ferroso prima di venire assorbito. Il ferro eme, se consumato insieme al ferro non eme, ne aumenterà lassorbimento. Il ferro viene assorbito col cibo e distribuito in quantità regolari nel sangue e nel midollo osseo. Il 90% del ferro ingerito non viene assorbito e non raggiunge mai il sangue. Di questa percentuale, l1% viene usato per gli enzimi e il resto viene immagazzinato, soprattutto nel fegato, nella milza, nel midollo osseo e nel sangue. Il ferro contenuto negli alimenti vitaminizzati è scarsamente assorbito ma contribuisce al fabbisogno alimentare. Solo una percentuale dal 2 al 10% del ferro contenuto nei fagioli, nella frutta e nelle verdure viene assorbita. Il ferro contenuto nelle proteine animali viene assorbito meglio di quello di origine vegetale. Lassorbimento avviene nella parte superiore dellintestino tenue. Il ferro viene di solito assorbito entro 4 ore dallingerimento; lorganismo usa circa il 2-4% del ferro presente nel cibo. Il grado di acidità gastrica regola la solubilità e lassorbibilità del ferro nel cibo.
Il ferro presente nellorganismo viene di solito utilizzato efficacemente. Non viene consumato o distrutto, ma viene conservato per essere usato continuamente. Il ferro viene eliminato in piccole quantità attraverso lurina, le feci e attraverso la sudorazione e lesfoliazione della pelle. La gravidanza, le mestruazioni e le perdite di sangue dovute a lesioni, consumano le riserve di ferro con un ritmo che va dai 10 ai 40 mg al giorno. Ladolescenza e linfanzia, aumentano il fabbisogno di proteine, che aumenterà a sua volta il livello di assorbimento del ferro. Lalcolismo impedisce lassorbimento del ferro, come anche le malattie epatiche croniche e la pancreatite.
Ci sono molti fattori che influenzano lassorbimento del ferro. La vitamina A, il complesso B, il rame, il calcio, il manganese e il molibdeno sono necessari per un completo assorbimento del ferro. Lacido ascorbico ne accentua lassorbimento, tramutando il ferro ferrico in ferroso. Se insieme ai cibi ricchi di ferro vengono consumati anche cibi ricchi di vitamina C, lassorbimento del ferro aumenterà del 30%. Anche la chelazione ne favorisce lassorbimento.
Lachilia e le malattie da malassorbimento, i carbonati come quelli contenuti in alcune vitamine prenatali e laspirina, sono tutti fattori che riducono lassorbimento. Leccesso di zinco e di vitamina E ostacolano lassorbimento. Il ferro inorganico disattiva la vitamina E, in questo caso bisogna assumere quantità maggiori di tale vitamina. Lassorbimento viene anche ostacolato dallartrite reumatoide e dai tumori e non viene favorita neanche nel caso che il corpo disponga di riserve adeguate. Alcuni studi effettuati hanno mostrato che i pazienti artritici metabolizzano una quantità insufficiente di ferro, condizione che può causare laccumulo del minerale nelle articolazioni.
Lequilibrio tra calcio, fosforo e ferro è molto importante. Un eccesso di fosforo può rallentare lassorbimento del ferro, sebbene la presenza di quantità sufficienti di calcio possano, combinandosi coi fosfati, favorire luso del ferro. Tra gli altri fattori che ostacolano lassorbimento del ferro ricordiamo: carenza di acido cloridrico, la somministrazione di alcali, consumo eccessivo di cellulosa, caffè e tè, presenza di composti di ferro insolubili (fitati, ossalati, fosfati) ed eccessiva mobilità intestinale. Le perdite quotidiane di ferro si aggirano intorno ad 1 mg.
La cottura dei cibi acidi in recipienti di ghisa aumenterà il loro contenuto in ferro di trenta volte.
Dosaggio e tossicità
Il Consiglio Nazionale di Ricerca (Usa) raccomanda unassunzione giornaliera di ferro di 12 milligrammi per le donne dagli 11 ai 50 anni. Le gestanti hanno un fabbisogno di 30 mg e le donne che allattano di 15 mg. Gli uomini dagli 11 ai 18 anni hanno un fabbisogno di 12 mg, e dai 19 in su, di 10 mg. I bambini dai 6 mesi ai 10 anni devono assumerne 10 mg e i neonati sino a 6 mesi, 6 mg. Il fabbisogno di ferro aumenta durante le mestruazioni, le emorragie, periodi di rapida crescita e ogni volta che si verifica una perdita di sangue. Una maggior quantità di ferro è necessaria durante la gravidanza, quando il feto in via di sviluppo costruisce la propria riserva nel fegato.
Il livello di ferro può raramente diventare tossico per lorganismo in seguito a trasfusioni, assunzione orale prolungata di ferro, consumo eccessivo di vino rosso contenente ferro e nei consumatori di tonici a base di ferro. Laccumulo di ferro è associato ad una malattia chiamata emocromatosi (genetica) che causa un colorito giallastro, cirrosi, diabete e disfunzioni cardiache. Lemocromatosi è causata da un accumulo eccessivo di ferro nei tessuti molli come fegato e milza, ostacolante il funzionamento di questi organi.
Depositi anormali di ferro possono derivare da disturbi come insufficienza del pancreas, anemia emolitica o aplastica, emosiderosi, epatite, dieta vegetariana o dalla presenza di altre malattie. Si ritiene che leccesso di ferro nei tessuti molli porti ad una produzione di radicali liberi (che sono causa di tumori e altre malattie), che aumenta il fabbisogno di vitamina E (un eliminatore dei radicali liberi).
Laccumulo di ferro nel corso degli anni viene riscontrato normalmente in uomini anziani. Un sovrappiù di ferro può causare siderosi, disturbi al cuore, al fegato e al pancreas. I disturbi causati dalla tossicità del ferro dipendono dallincapacità dellapparato digerente di eliminare il ferro in eccesso. Il ferro che si deposita nei tessuti dellorganismo dà alla pelle un colore grigiastro. I sintomi di intossicazione da ferro includono emicranie, difficoltà di respirazione, stanchezza, vertigini e perdita di peso. Si ritiene che lassunzione di quantità eccessive di ferro nel momento in cui cè uninfezione in corso, favorisca lo sviluppo di un maggior numero di batteri.
Effetti da carenza e sintomi
La più comune carenza di ferro si manifesta con una anemia da carenza di ferro (anemia ipocromica) nella quale la quantità di emoglobina nei globuli rossi viene ridotta e le cellule di conseguenza diventano più piccole. Come in altre forme di anemia, lanemia da carenza di ferro riduce la capacità di trasportare lossigeno nel sangue.
Lanemia è una malattia diffusa in tutto il mondo e riguarda circa il 50% di alcune popolazioni. Negli Stati Uniti le persone a rischio sono le donne in età fertile, i bambini, gli anziani, le persone economicamente sfavorite e le minoranze, anche se ci sono altri gruppi vulnerabili, come per esempio la popolazione maschile. Si stima che unadolescente su quattro sia carente, perché tra le altre cause, le donne perdono ogni mese 28 mg di ferro con le mestruazioni (tutte le donne). Lanemia compare anche nei periodi di crescita e nelle gravidanze ravvicinate.
Sintomi di anemia possono essere anche stitichezza, mancanza di lucidità, unghie fragili e convesse, creste verticali sulle unghie, difficoltà di respirazione, letargia, stanchezza, apatia, diminuita funzionalità cerebrale, pallore, cefalea, ingrossamento del cuore, esaurimento delle riserve di ferro, e un tasso di ferro nel plasma inferiore a 40 mg per 100 millilitri.
Lanemia emorragica, caratterizzata da emorragie interne, può non essere scoperta subito, soprattutto se associata alla perdita di sangue che può verificarsi nelle ulcere peptiche. Uneccessiva donazione di sangue può causare questo tipo di anemia. Le infezioni e le ulcere peptiche possono portare anemia. Le persone che soffrono di candidosi e di herpes cronico sono a rischio di carenza, come pure chi consuma una dieta ricca di fosforo e chi ha avuto lunghe malattie. La carenza di vitamina B6 o B12 può mascherare una carenza di ferro. Consultate un medico per avere una terapia adeguata. La carenza di vitamina B6 e zinco può causare squilibri nei valori del sangue che possono essere confusi con una carenza di ferro. Il modo più sicuro per diagnosticare una carenza di ferro è di misurare il ferro nel siero (e non lemoglobina). Le disfunzioni del sistema immunitario possono provocare una carenza.
Il desiderio intenso di alcuni alimenti può essere un sintomo di carenza. Anche il desiderio intenso di ghiaccio, amido, argilla e altri materiali non commestibili è stato attribuito a carenza. I bambini carenti di ferro hanno una tendenza alliperattività, minore capacità di concentrazione e minore quoziente di intelligenza. Questi disturbi possono essere risolti con unadeguata integrazione di ferro.
Effetti benefici nelle malattie
Quando viene diagnosticata unanemia da carenza di ferro, con i sintomi caratteristici di pallore, predisposizione alla stanchezza e diminuita resistenza alle malattie, una dieta ricca di cibi ad alto contenuto di ferro ed una contemporanea assunzione di vitamina C accelereranno il ristabilimento dellemoglobina a livelli normali.
Il ferro è il minerale più importante per la prevenzione dellanemia durante le mestruazioni. Il ferro può rivelarsi benefico nel trattamento della leucemia e della colite. La sindrome di Plummer-Vinson viene curata col ferro. Questa malattia può portare al cancro allo stomaco o allesofago. La candida e lherpes simplex in persone carenti, migliorano con la somministrazione di sufficienti quantità di ferro. Le proteine che dipendono dal ferro producono radicali dellossigeno antibatterici, come quelli presenti nel colostro. La debolezza muscolare e la resistenza nellesercizio fisico migliorano con il ferro. Il ferro migliora il tono muscolare e la funzionalità cardiaca.
IL FERRO PUO ESSERE EFFICACE NELLA CURA DELLE SEGUENTI MALATTIE:
Organi Malattie Apparato intestinale Colite Diarrea Morbo celiaco Vermi Apparato riproduttivo Gravidanza Mestruazioni Articolazioni Gotta Cervello/Sistema nervoso Alcolismo Iperattività Muscoli Debolezza Denti/Gengive Problemi a denti e gengive Pelle Herpes Scorbuto Ulcerazioni Polmoni/Apparato respiratorio Tubercolosi Reni Nefrite Sangue/Apparato circolatorio Anemia Anemia perniciosa Anemia da carenza di ferro Diabete Leucemia Mestruazioni Stomaco Gastrite Ulcera peptica Unghie Problemi alle unghie Generale Alcolismo Capacità di concentrazione Cancro Candida Albicans Contusioni Gravidanza Invecchiamento Minore quoziente intellettivo Sindrome di Plummer-Vinson
Non si intende far utilizzare le nozioni contenute in queste pagine per scopi diagnostici o prescrittivi.
Per qualsiasi trattamento o diagnosi di malattia, rivolgetevi ad un medico competente.
Le informazioni sono tratte da "Almanacco della Nutrizione"
di Gayla J. Kirschmann e John D. Kirshmann
edito da
Alfa Omega Editrice
Via San Damaso,23 - 00165 Roma
Tel. (06) 630398 Fax 632196
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