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INOSITOLO

Descrizione

        Anche l’inositolo fa parte delle non-vitamine B, ma è strettamente collegato con la colina e la biotina. Studi su animali hanno mostrato che la vitamina B6, l’acido folico, l’acido pantotenico e il PABA hanno anche un’associazione di attività molto stretta con l’inositolo. Il mioinositolo è l’unico costituente attivo, dal punto di vista nutritivo, del fosfatidilinositolo. L’inositolo è attivo nelle membrane cellulari e nell’inviare messaggi che segnalano il controllo delle funzioni cellulari nel sistema nervoso. Come la colina, anche l’inositolo è presente nella lecitina.
I tessuti animali e alcune piante contengono inositolo. Nei tessuti animali si presenta come una componente dei fosfolipidi, sostanze che contengono fosforo, acidi grassi e basi azotate. Nelle cellule delle piante si presenta sotto forma di acido fitico, un acido organico che lega il calcio e il ferro in un complesso insolubile e interferisce con la loro assimilazione.

        Si rivela efficace per stimolare la produzione di lecitina nell’organismo. I grassi vengono spostati dal fegato alle cellule con l’aiuto della lecitina; l’inositolo, quindi, contribuisce al metabolismo dei grassi e aiuta a ridurre il tasso di colesterolo nel sangue. Combinato alla colina, impedisce l’indurimento dei grassi nelle arterie e protegge il fegato, i reni e il cuore. Si è riscontrata la sua utilità anche nel nutrimento delle cellule cerebrali. Grandi quantità di inositolo si trovano nei nervi del midollo spinale, nel cervello e nel fluido cerebro-spinale. E’ necessario per la crescita e la sopravvivenza delle cellule del midollo osseo, per le membrane oculari e per gli intestini. E’ vitale per la crescita dei capelli e può prevenire il loro sfibramento e la calvizie. L’inositolo si trova nei cereali integrali non trattati, negli agrumi, nel lievito di birra, nelle melasse crude non raffinate e nel fegato (per maggiori informazioni vedi la tabella sulla composizione degli alimenti).

Assimilazione ed immagazzinamento

        Circa il 7% di inositolo ingerito viene trasformato in glucosio. La sua efficacia nell’alleviare la chetosi, cioè l’incompleto metabolismo di acidi grassi, è solo un terzo di quella del glucosio. Il mioinositolo si può trovare nei negozi di alimenti naturali ed è l’unico tipo di inositolo che il corpo può usare. La lecitina in commercio ne contiene solo piccole quantità. L’estere di fosfato dell’inositolo impedisce l’assorbimento dello zinco, si raccomanda quindi l’assunzione di inositolo puro. La quantità giornalmente escreta attraverso le urine è minima, circa 37 milligrammi in media. I diabetici eliminano più inositolo dei non diabetici.
Grandi quantità di caffè possono diminuire la scorta di inositolo presente nell’organismo. Gli alimenti ricchi di inositolo sono la frutta fresca e secca, i legumi e i cereali. La frutta e la verdura fresca contengono più mioinositolo rispetto ai prodotti surgelati, in scatola o senza sale. Un melone di dimensioni medie ne contiene 335 mg mentre una fetta di pane di grano integrale 288 mg. Un’arancia ha 307 mg, una mezza tazza di succo d’arancia concentrato 245 mg, mezzo pompelmo 200 mg e mezza tazza di succo di pompelmo concentrato 456 mg.

Dosaggio e tossicità

        La dose consigliata non è stata ancora fissata, ma la maggior parte dei medici consiglia di consumare la medesima quantità di inositolo e di colina. Il consumo giornaliero di inositolo nel cibo è di circa un grammo proveniente da fonti animali come i fosfolipidi, o da fonti vegetali come l’acido fitico. Il corpo umano ne contiene una quantità maggiore rispetto alle altre vitamine, fatta eccezione per la niacina. Un cucchiaio di lievito fornisce circa 40 milligrammi di colina e di inositolo. Le dosi terapeutiche variano da 500 a 1.000 milligrammi al giorno. A pazienti che soffrivano di neuropatie periferiche causate dal diabete sono stati somministrati 500 mg due volte al giorno per due settimane con risultati notevoli. Sono stati somministrati 3 g di mioinositolo per via orale ed 1 grammo per via intravenosa senza effetti collaterali. Non è stata riscontrata alcuna tossicità.

Effetti da carenza e sintomi

        Ricerche eseguite su cellule di lievito hanno mostrato che, quando private di inositolo, i processi metabolici sono impediti nel loro funzionamento e conseguentemente la maggior parte delle cellule muoiono. In altri studi, la carenza di inositolo nelle cellule di lievito porta a malformazioni delle pareti delle cellule e all’impossibilità delle cellule figlie di separarsi dalla cellula madre. Si è anche riscontrata l’inibizione della fermentazione e dell’attività di ossidazione, così come una diminuzione del livello di coenzimi nucleotidi.
La caffeina può portare a una carenza di inositolo nell’organismo. L’uso di sulfamidici incrementa il fabbisogno di inositolo. La diuresi, come nel caso di diabete insipido e nell’eccessiva assunzione di acqua, può causare una perdita di inositolo.
La sua carenza può causare stitichezza, eczema e anomalie degli occhi. Essa contribuisce alla caduta dei capelli e ad un alto tasso di colesterolo nel sangue, che può manifestarsi con malattie cardiache e arteriose. Una carenza di inositolo può avere effetti negativi sul sistema nervoso dei diabetici che soffrono di neuropatie periferiche.

Effetti benefici nelle malattie

        L’inositolo è benefico nel trattamento della stitichezza perché ha un effetto stimolante sull’azione muscolare del canale alimentare. E’ anche consigliato alle persone che soffrono di calvizie ed è essenziale per contribuire ad abbassare il livello di colesterolo nel sangue, ed è quindi un fattore di protezione nei confronti delle malattie cardiovascolari. Aiuta ad eliminare i grassi dal fegato nei pazienti che devono essere operati di cancro allo stomaco.
L’uso di inositolo abbinato alla colina ha un effetto positivo sulle neuropatie diabetiche periferiche. La stessa combinazione è consigliata nell’alimentazione femminile. Una dose di 500 mg di inositolo e 1000 mg di colina aiuta nei casi di ipoglicemia. L’inositolo, la vitamina E e l’octacosanolo sono conosciuti per i loro effetti positivi sulla paralisi cerebrale quando non ci siano allergie. La trasmissione nervosa è migliorata dall’assunzione di vitamine del complesso B e inositolo.

        Il dott. Carl Pfeiffer, nel suo Brain Bio Center, ha studiato gli effetti dell’inositolo sulle onde cerebrali. I risultati hanno mostrato che questa vitamina possiede un potere ansiolitico simile a quello del Librium. Il dott. Pfeiffer ritiene che le persone che assumono Librium o Valium potrebbero interrompere il trattamento assumendo invece una dose adeguata di inositolo. Poiché l’inositolo ha un effetto simile a quello dei sedativi, non solo agisce come tranquillante senza nessun effetto collaterale, ma può essere efficace contro l’insonnia. Esso risolve casi di lieve ipertensione abbassando gradualmente la pressione del sangue; è raccomandato un grammo al mattino e uno alla notte. L’inositolo è utile per la cura della schizofrenia, dell’ipoglicemia e per le persone con un alto tasso di rame e un basso tasso di zinco nel siero. Si è scoperto che l’inositolo previene l’ingrossamento del fegato.

Ricerche eseguite su animali
  1. Inositolo e colesterolo. Due gruppi di conigli sono stati alimentati con una capsula di colesterolo al dì. Un gruppo ha ricevuto solo colesterolo e una dieta regolamentare. L’altro ha ricevuto una capsula di inositolo in aggiunta al colesterolo.

    Risultati. Alla fine del periodo di alimentazione, il primo gruppo di conigli ha manifestato un aumento del 337% nel contenuto di colesterolo nel sangue. In quelli che avevano ricevuto l’inositolo tale aumento è stato solo del 181%. (Newsweek, 11 Settembre 1950, dott. Louis B. Potte, dott. William C. Felch e Stephan J. Ilka del St. Luke Hospital, New York; riportato in Rodale, The Encyclopedia for Healthful Living.)

L’INOSITOLO PUO’ ESSERE EFFICACE NELLA CURA DELLE SEGUENTI MALATTIE:


Organi Malattie
Apparato intestinale Stitichezza
Capelli/cuoio capelluto Calvizie
Cervello/sistema nervoso Ansia
Insonnia
Neuropatie diabetiche periferiche
Schizofrenia
Tensione nervosa
Trasmissione nervosa
Vertigini
Fegato Cirrosi epatica
Ingrossamento del fegato
Occhio Glaucoma
Polmoni/Apparato respiratorio Asma
Sangue/apparato circolatorio Alto tasso di colesterolo
Arteriosclerosi
Aterosclerosi
Ictus
Ipertensione
Ipoglicemia
Malattie cardiovascolari
Stomaco Cancro (terapia pre-operatoria)
Gastrite
Generale Alimentazione femminile
Insonnia
Sovrappeso e obesità
Paralisi cerebrale



Non si intende far utilizzare le nozioni contenute in queste pagine per scopi diagnostici o prescrittivi.
Per qualsiasi trattamento o diagnosi di malattia, rivolgetevi ad un medico competente.

Le informazioni sono tratte da "Almanacco della Nutrizione"
di Gayla J. Kirschmann e John D. Kirshmann
edito da
Alfa Omega Editrice
Via San Damaso,23 - 00165 Roma
Tel. (06) 630398 Fax 632196

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