LA VITAMINA E (TOCOFEROLO)
Descrizione
La vitamina E, liposolubile, è composta da un gruppo di componenti chiamati tocoferoli. Esistono sette tipi di tocoferolo in natura: alfa, beta, delta, ipsilon, eta, gamma e zeta. Di queste lalfa-tocoferolo è la forma più potente di vitamina E ed ha un alto valore biologico e nutritivo. I tocoferoli sono presenti nelle massime concentrazioni negli oli vegetali spremuti a freddo, in tutti i semi interi crudi, nelle noci e nella soia. Lolio di germe di grano è la prima fonte dalla quale la vitamina E è stata ottenuta.
La vitamina E è necessaria per tutte le forme di vita che consumano ossigeno. La vitamina E è un antiossidante, quindi combatte lossidazione delle sostanze nellorganismo. Lossidazione coinvolge un composto chiamato ossidatore che attacca un altro composto, privandolo di un elettrone. La vitamina E protegge le altre sostanze dallossidazione sostenendo lurto degli attacchi ai lipidi o ad altri componenti delle membrane.
La vitamina E evita che gli acidi grassi saturi e la vitamina A si scompongano e si combinino con altre sostanze diventando così nocivi allorganismo. Lossidazione del grasso dà origine a radicali liberi. I radicali liberi sono molecole altamente aggressive che possono causare estesi danni allorganismo, dal cancro alle trombosi, ai danni al DNA.
Le vitamine del complesso B e lacido ascorbico sono entrambi protetti contro lossidazione, quando la vitamina E è presente nel tratto digerente. I grassi e gli oli contenenti vitamina E sono meno suscettibili alla rancidità di quelli che ne sono privi. La vitamina E è in grado di unirsi allossigeno ed impedirne la trasformazione in perossido, tossico; ciò permette ai globuli rossi di essere più riforniti di ossigeno, che viene poi trasportato dal sangue al cuore ed agli altri organi.
La vitamina E non è solo un antiossidante, ma ha anche una funzione molto importante nella produzione di energia. La vitamina E svolge un ruolo importante nella respirazione cellulare di tutti i muscoli, specialmente quelli cardiaci e scheletrici. Inoltre, mette in grado i muscoli ed i nervi di funzionare con meno ossigeno, aumentando così la loro capacità di resistere agli sforzi per lungo tempo. Essa causa anche una dilatazione dei vasi sanguigni, permettendo così un maggior afflusso di sangue al cuore. La vitamina E è unantitrombina altamente efficace nella corrente sanguigna, poiché inibisce la coagulazione del sangue e così previene la formazione di trombi. Contribuisce inoltre ad apportare nutrimento alle cellule, rinforza le pareti dei capillari e protegge i globuli rossi dalla distruzione causata da veleni come il perossido idrogenato (un radicale libero) nel sangue.
La vitamina E impedisce che avvenga lossidazione dellormone pituitario e surrenale e stimola un perfetto funzionamento dellacido linoleico, un acido grasso insaturo. Poiché lossidazione provoca linvecchiamento delle cellule, la vitamina E ne ritarda il processo. La convinzione che la vitamina E allunghi la vita non è mai stata dimostrata, ma si ritiene potrebbe essere fondata.
Essa è in grado di migliorare la messa a fuoco della vista nelle persone di mezza età. Unassunzione adeguata di vitamina E permette una notevole riserva, e una riduzione del fabbisogno, di vitamina A. Stimola la secrezione urinaria, aiutando i pazienti cardiopatici i cui tessuti corporei contengono una quantità eccessiva di liquidi (edema). In qualità di diuretico la vitamina E è efficace per riequilibrare lipertensione. Protegge lorganismo dagli effetti dannosi dei veleni presenti nellaria, nellacqua e nei cibi, difendendo i polmoni ed altri tessuti dai danni provocati dallinquinamento atmosferico. La vitamina E impedisce lossidazione dei lipidi polmonari nellorganismo da parte dellozono. In questo processo, la vitamina E viene essa stessa utilizzata e necessita quindi di un ricarico, affinché il processo possa andare avanti.
Probabilmente la vitamina E è anche coinvolta nel metabolismo del calcio, correggendo leccessivo o lo scarso deposito nellorganismo. E stata osservata una rimozione di anormali depositi di calcio nelle arterie indurite e unincremento nelle ossa deboli, nel caso di una malattia chiamata fragilità ossea.
Assimilazione ed immagazzinamento
La vitamina E, come altre vitamine liposolubili, viene assorbita in presenza di sali biliari e grassi. Viene assimilata dagli intestini e trasportata dalla corrente sanguigna come tocoferolo al fegato, dove viene depositata in alte concentrazioni. E anche immagazzinata nei tessuti grassi, nel cuore, nei muscoli, nei testicoli, nellutero, nel sangue e nelle ghiandole surrenali e pituitaria. La vitamina E, sotto forma di unguento, può essere assorbita dalla pelle e dalle mucose. Quantità eccedenti di vitamina E vengono eliminate con le urine e tutti gli effetti scompaiono entro tre giorni. Le persone che si alimentano con una dieta equilibrata ricavano circa 15 UI al giorno da cereali integrali, oli vegetali, farina arricchita, verdure a foglia verde e altre verdure.
E stato dimostrato che le forme naturali di vitamina E sono più efficaci di quelle sintetiche. Studi recenti hanno evidenziato differenze a livello cellulare tra la vitamina E in forma naturale e quella artificiale, nel controllo potenziale dei precursori ormonali (prostaglandine). La forma naturale si è rivelata più efficace come antiossidante in vivo e ha avuto un effetto diverso sulla fosfolipasi A2. Le forme di vitamina E migliori da cercare negli integratori sono d-alfa tocoferolo acetato, d-alfa tocoferilo succinato, dl-alfa tocoferilo acetato e dl-alfa tocoferilo succinato.
Vi sono sostanze che possono determinare un impoverimento di vitamina E nellorganismo. Per esempio, quando il ferro in forma inorganica e la vitamina E vengono somministrati insieme, lassorbimento di entrambe le sostanze diminuisce. Il dott. Wilfred Shute in Vitamin E for Ailing and Healthy Hearts, suggerisce, per un perfetto assorbimento, che il ferro venga ingerito 8-12 ore più tardi dalla somministrazione, unica, della vitamina E. Tuttavia esistono dei preparati multivitaminici che contengono formule di ferro compatibili, come il fumarato ferroso.
Integratori di ferro dovrebbero essere presi separatamente e se possibile a stomaco vuoto. E preferibile prendere la vitamina E prima dei pasti o prima di andare a letto. Il cloro presente nellacqua potabile, il cloruro di ferro, il grasso, lolio rancido, la pillola contraccettiva e composti inorganici del ferro distruggono la vitamina E nellorganismo. Anche lolio minerale, usato come lassativo, distrugge la vitamina E. Gli oli vegetali dissolvono lalfa-tocoferolo e lo rilasciano nellorganismo, mentre lolio minerale lo dissolve e ne ritarda lassorbimento.
Eccessivi quantitativi di grassi polinsaturi o oli nella dieta aumentano il tasso di ossidazione della vitamina E; più grassi insaturi si consumano, più aumenta il fabbisogno di vitamina E. Lestrogeno, ormone femminile, è antagonista della vitamina E. Lingerimento di questo ormone rende molto difficile stabilire la quantità di alfa-tocoferolo di cui lindividuo è carente.
Un assorbimento inadeguato di vitamina E può essere parzialmente responsabile di disturbi muscolari e lo scarso rendimento di atleti, di disturbi digestivi come lulcera peptica e del cancro del colon. Un insufficiente assorbimento può pregiudicare la sopravvivenza dei globuli rossi.
La vitamina E è presente in molti alimenti. Nella dieta americana, il 20% di essa proviene dagli oli vegetali, come lolio di semi di soia, di germe di grano, di cotone e di cartamo. La troviamo anche nella margarina e nei condimenti per insalata. Un altro 20% viene da frutta e verdura, 15% da frumento integrale, cereali vitaminizzati e farina. Ne troviamo piccole percentuali nella carne, nelle uova, nel pollame, nel pesce, nella frutta secca e nei semi. I grassi animali contengono quantità molto piccole di questa vitamina (per ulteriori informazioni vedi la tabella sulla composizione degli alimenti).
La vitamina E viene distrutta dal calore della cottura e dallossidazione. E quindi consigliabile consumare alimenti freschi e poco trattati. La vitamina E viene distrutta da qualunque tipo di frittura, dai raggi ultravioletti, dallambiente alcalino (come il bicarbonato di sodio), dallossigeno e dai sali ferrosi. Gli alimenti che contengono grandi quantità di vitamina C possono favorire lassorbimento della vitamina E (i broccoli e il cavolfiore per esempio, che contengono entrambi anche la vitamina E). Bisogna evitare luso di utensili di rame e ferro.
Dosaggio e tossicità
Lassunzione di vitamina E stabilita dal Consiglio Nazionale di Ricerca (Usa) è basata sulla misura metabolica del corpo e sul livello di acidi grassi polinsaturi presenti nella dieta, piuttosto che sul peso e sullassunzione calorica. Non è consigliabile assumere troppa vitamina E perché si tratta di una sostanza complessa e imprevedibile. Perché gli effetti benefici di questa vitamina si manifestino ci vuole tempo, qualche volta mesi. I dosaggi sino a 600 UI al giorno non sono considerati tossici. Il fabbisogno aumenta con lincremento degli acidi grassi polinsaturi nella dieta. Anche linquinamento atmosferico aumenta il fabbisogno di vitamina E.
E stato scoperto che il selenio aumenta lefficacia della vitamina E, è quindi consigliabile assumere le due sostanze insieme. Le dosi consigliate per i neonati sono di 4-5 UI al giorno e non devono in ogni caso superare le 50 UI; lefficacia è maggiore assumendo sino a 50 microgrammi di selenio; per i bambini sino a quattro anni sono consigliate 10 UI al giorno; per i bambini e gli adolescenti la dose consigliata è di 30 UI e non deve mai superare le 200 UI al giorno; per i bambini sotto i sette anni la dose di selenio non deve superare i 100 microgrammi; per i maschi adulti (la quantità di selenio per tutti gli adulti va dai 50 ai 200 microgrammi al giorno) è di 15 UI; per le donne di 12 UI. Nelle donne durante il periodo di gravidanza e di allattamento il fabbisogno aumenta a 30 UI al giorno. Molti nutrizionisti ritengono questi dosaggi eccessivamente bassi. Adelle Davis consiglia 100 UI per adolescenti e adulti.
In caso di malattia i medici ne consigliano da 300 a 600 UI al giorno, benché anche lassunzione di 2.000 UI, somministrata terapeuticamente, abbia dato buoni risultati. Le persone che usano olio di pesce o mangiano molti alimenti ricchi di grassi polinsaturi dovrebbero prendere almeno 30 UI al giorno per combattere lirrancidimento degli oli. Minore è leta in cui si inizia il trattamento con la vitamina E maggiori sono le possibilità di guarigione.
La vitamina E somministrata ad alti dosaggi tende a far aumentare la pressione sanguigna a pazienti il cui organismo non è abituato a massicce assunzioni di tale sostanza; ne consegue quindi che la somministrazione inizialmente dovrebbe essere per piccole dosi e gradualmente aumentata, in relazione alla tolleranza dellorganismo. Si consiglia per gli uomini un dosaggio iniziale di 100 UI che può essere aumentato fino a 600, se usato a scopo preventivo; per le donne è consigliato un dosaggio iniziale di 100 UI, aumentato poi sino a 400 UI. Per determinare un dosaggio corretto è necessario consultare un medico esperto nella terapia della vitamina E. Lassunzione di estrogeni, presenti nella pillola contraccettiva, può neutralizzare leffetto della vitamina.
La vitamina E non viene considerata tossica, eccetto che in due condizioni: per i pazienti ipertesi (in quanto la pressione sale ulteriormente) e per pazienti in fase iniziale di reumatismo cardiaco cronico, poiché la somministrazione di alti dosaggi potrebbe causare loro un rapido peggioramento e portarli alla morte. La vitamina E può aumentare la pressione sanguigna nelle persone ipertese o che sono predisposte allipertensione. Ancora una volta è preferibile iniziare con piccole dosi, aumentando gradualmente il quantitativo. I diabetici dovrebbero evitare lassunzione di dosaggi elevati. Prima di iniziare una terapia consultate il vostro medico per il dosaggio ideale.
Quando si utilizza la vitamina E per uso esterno, il dott. Shute ne consiglia la contemporanea assunzione per via orale. Tali metodi si sono rivelati complementari. 300 UI di vitamina E al giorno danno sollievo ai crampi muscolari come quelli notturni alle gambe o ai piedi. Le persone che prendono farmaci anticoagulanti come il warfarin, o quelle che hanno fattori di coagulazione ridotti, (come le persone carenti di vitamina K), possono essere predisposte a emorragie potenzialmente pericolose in caso di assunzione di dosi superiori a 400 UI al giorno. Un ritardo nella cicatrizzazione delle ferite è stato notato negli animali (la vitamina E inibisce la sintesi del collagene), ma non crea problemi in persone normalmente sane.
I sintomi di intossicazione sono stanchezza, nausea, disturbi digestivi, problemi alla pelle, ferite e bruciature che non guariscono, o emorragie inspiegabili. Le persone che hanno avuto coaguli ematici dovrebbero consultare il medico per avere un dosaggio esatto della vitamina. Le dosi molto alte possono ridurre gli ormoni tiroidei, provocando debolezza muscolare.
Effetti da carenza e sintomi
La prima manifestazione di carenza di vitamina E è la rottura dei globuli rossi conseguente alla loro aumentata fragilità, causata probabilmente dallossidazione, da parte dei radicali liberi, degli acidi grassi polinsaturi (PUFA) nella membrana. Una carenza può causare il restringimento del collagene, un tessuto connettivo. La carenza di vitamina E può portare ad una tendenza allatrofia muscolare o alla formazione di depositi di grasso nei muscoli ed un maggior bisogno di ossigeno. Senza una sufficiente quantità di vitamina E, gli acidi grassi essenziali nel corpo vengono alterati così che le cellule del sangue si scompongono e la formazione dellemoglobina viene compromessa. Inoltre, numerosi aminoacidi non possono essere utilizzati e le ghiandole surrenali e pituitaria riducono il loro livello di funzionamento. Anche lassorbimento di ferro viene compromesso. Una grave carenza di vitamina E può causare danni ai reni ed al fegato.
Forse la più grande incidenza di carenza della vitamina E negli adulti si riscontra nelle malattie gastrointestinali, dove carenze prolungate possono causare un cattivo assorbimento di grassi e di vitamine liposolubili e provocare fibrosi cistica, ostruzioni dei condotti biliari e infiammazione cronica del pancreas. La carenza di vitamina E si manifesta nelle persone che hanno un cattivo assorbimento dei grassi, in quelle che soffrono di fibrosi cistica e di malattie croniche del fegato. E importante consultare un medico per tutti i problemi di digestione o malassorbimento.
Uno studio effettuato su un gruppo di anziani americani benestanti, ha rivelato che il 45% assumeva meno dei tre quarti della dose consigliata di questa vitamina così importante. Altre malattie associate a carenza di vitamina E sono atresia biliare, sindrome della colestasi intraepatica, cirrosi biliaria primaria, abetalipoproteinemia, fibrosi intestinale, malattia di Whipple, sprue e sprue non tropicale, malattia intestinale sclerodermica, pancreatite cronica e enteropatia da intolleranza al glutine. Alcuni sintomi di queste malattie neurologiche sono debolezza muscolare, movimenti oculari anormali, perdita dei riflessi, restringimento del campo visivo, andatura incerta e perdita della massa muscolare; il più comune è la diarrea con lespulsione di una quantità anormale di grassi. Altri sintomi di carenza di vitamina E sono mancanza di equilibrio, perdita del tatto delicato e iper-reflessia. Tutti questi sintomi migliorano con una terapia a base di vitamina E.
E stato dimostrato che la vitamina può rallentare o addirittura fermare la progressione del morbo di Parkinson. Il medicinale Deprenyl insieme alla vitamina E può diminuirne i sintomi. La vitamina E può controllare le convulsioni nei bambini epilettici. La discinesia tardiva può migliorare con la somministrazione di dosi da 400 a 1200 UI al giorno. La carenza ostacola la proliferazione dei linfociti, che colpisce i malati di AIDS. Livelli troppo bassi di vitamina E insieme alla carenza di beta-carotene sono stati associati al tumore al polmone.
Una scarsa utilizzazione o unaumentata richiesta di vitamina E non soddisfatta, possono causare anemia o edema nei neonati prematuri o sottopeso. Negli uomini, una grave carenza di vitamina E può determinare una degenerazione dei tessuti dei testicoli. Tale condizione non potrà essere guarita nemmeno con una forte somministrazione di vitamina E, portando quindi tale individuo alla sterilità. Nelle donne, invece, gravi carenze di vitamina E rendono difficile la gravidanza e molto spesso determinano aborti. Parti prematuri si verificano frequentemente in seguito ad una insufficiente assunzione di vitamina E durante la gravidanza, predisponendo il neonato allanemia. Si possono manifestare emorragie in neonati carenti di vitamina E e le cellule del sangue in questi neonati sono portate alla fragilità (emolisi). Una carenza di vitamina E può predisporre a malattie cardiache: ogni anno negli USA nascono molti bambini con anomalie cardiache.
Carenze di vitamina E possono portare alla nefrite, che si manifesta quando i tubuli renali si ostruiscono con cellule morte che essi non sono capaci di filtrare nellurina e anche allidropisia e ad una progressiva degenerazione. Una carenza di vitamina E rende i globuli rossi più soggetti ai danni dovuti a medicinali ed a stress ambientali. Le persone carenti di vitamina E possono avere una sensazione di rinnovato vigore con lassunzione di integratori. I disturbi ai nervi periferici possono essere causati da una carenza.
Secondo il dott. Wilfred Shute, la carenza di vitamina E nella dieta americana è parzialmente dovuta al processo di produzione della farina che elimina il germe di grano, importante fonte di vitamina E. Circa il 90% della vitamina E si perde nel processo di macinazione.
Effetti benefici nelle malattie
La vitamina E è un potente immuno-stimolante; le persone che hanno alti livelli di vitamina E nel sangue hanno ottimi livelli di funzionalità immunitaria. Dato che si conoscono le proprietà protettive della vitamina E nei confronti dei globuli rossi, si pensa che anche i globuli bianchi siano coperti. Le persone anziane hanno tratto grande beneficio dalle proprietà immunitarie della vitamina E. Dato che la concentrazione della vitamina E diminuisce con linvecchiamento, lintegrazione può essere di aiuto nei casi di cambiamento dellepitelio pigmentato della retina accompagnato da diminuzione della vista.
La vitamina E agisce nella prevenzione e nel trattamento delle malattie cardiache, come la trombosi coronarica e linfarto, nelle quali i vasi vengono bloccati da grumi di sangue e parte del cuore viene privata della sua provvista di sangue. La vitamina E permette lo scioglimento dei trombi nelle arterie. Langina pectoris, un dolore al torace che si manifesta in seguito ad un insufficiente apporto di sangue ai tessuti cardiaci, viene trattata con successo con lalfa-tocoferolo. Le vitamine A ed E possono rivelarsi efficaci nel diminuire il tasso di colesterolo nel sangue, evitando depositi di grasso. Le vitamine, in generale, aiutano a rimuovere gli eccessivi accumuli di colesterolo depositati sulle pareti arteriose. Le ricerche eseguite in questo senso hanno dato risultati misti, ma è stato scoperto che 500 UI al giorno aumentano il colesterolo HDL (quello buono), mentre quantità superiori possono aumentare il colesterolo LDL (quello cattivo).
Secondo il dott. Shute, la malattia reumatica è responsabile del 90% dei difetti cardiaci nei bambini. La vitamina E aiuta nella malattia reumatica e nei primi stadi delle complicazioni cardiache, in quanto ristabilisce la funzionalità dei capillari e riduce laccumulo di fluidi cellulari e intracellulari. Ciò stimola lo scambio normale di gas attraverso le membrane cellulari, la qual cosa sembra arrestare la malattia. Malattie cardiache congenite si manifestano in seguito ad anomalie strutturali del cuore stesso. La vitamina E non può modificare la struttura difettosa, ma i suoi effetti sul risparmio di ossigeno e la sua attività anti-trombina sono vitali per quei pazienti che non vengono sottoposti a interventi chirurgici. Molti pazienti affetti da malattie cardiache congenite manifestano cianosi (provocata da una mancata ossigenazione del sangue), che scompare con un dosaggio adeguato di vitamina E.
La vitamina E è in grado di apportare miglioramento nei casi di claudicazione intermittente, un dolore acuto dei muscoli del polpaccio, che si manifesta in seguito ad un apporto insufficiente di sangue provocato da spasmo arterioso, gamba senza riposo. Essa allevia il dolore alle estremità, accelera il flusso sanguigno e riduce la formazione di trombi.
In passato si riteneva che la vitamina E potesse rimarginare ustioni, ulcere della pelle ed abrasioni, ma non ci sono prove scientifiche di queste proprietà, né del fatto che elimini il tessuto cicatriziale sulla pelle o sulle pareti arteriose. Si riteneva anche che la vitamina E aumentasse la potenza sessuale e le dimensioni dellorgano sessuale maschile, ma anche in questo caso non esistono prove scientifiche. Negli studi sugli animali la somministrazione di vitamina E ha effetti sorprendenti sullapparato riproduttivo: aumenta la fertilità maschile e femminile e aiuta recuperare la potenza sessuale maschile. Nel periodo precedente al concepimento si consiglia lassunzione di un preparato di vitamine e minerali a bassa intensità insieme a concentrati di vitamine del complesso B e di vitamina E (tocoferoli misti) (vedi sterilità/impotenza nella Parte V). Si ritiene che la vitamina E possa migliorare le performances atletiche (forza muscolare e vigore) aumentando il flusso sanguigno nei muscoli, ma gli studi al riguardo sono ancora in corso.
Le persone con alti livelli di vitamina E nel sangue hanno due volte e mezzo meno probabilità di ammalarsi di tumore al polmone. Unassunzione adeguata di vitamina E, che si comporta da spazzino di radicali liberi, protegge dal tumore. Il suo effetto antiossidante nei polmoni protegge dalle sostanze inquinanti. In alcuni studi effettuati sugli animali, è stato scoperto che la vitamina E protegge dalle tossine dellozono e dal diossido di azoto (componenti dello smog), un effetto benefico per chi vive in città. Gli animali ai quali è stata somministrata la vitamina E sono sopravvissuti più a lungo in quelle condizioni rispetto a quelli a cui non era stata data. Lo sviluppo di nitrosammine cancerose, come quelle presenti in alcuni alimenti industriali viene impedito dalla vitamina E. Recentemente è stato disconosciuto il suo ruolo protettivo nei confronti dellinvecchiamento precoce della pelle. Tuttavia la vitamina E può attutire gli effetti dei radicali liberi sullinvecchiamento.
In condizioni normali la vitamina E riduce la formazione di trombina, un agente coagulante, riducendo la probabilità di trombosi dovuta alla formazione di coaguli. Lassunzione della vitamina E può dare giovamento a chi prende estrogeni, che provocano laccumulo di fibrina, una proteina insolubile che favorisce la coagulazione del sangue.
Un dosaggio di 400 UI di vitamina E è stato usato con successo per trattare tutti i sintomi di PMS (sindrome premestruale). La vitamina E ha contribuito a regolare flussi mestruali troppo scarsi o troppo abbondanti. Quando la dieta viene integrata con la vitamina E può equilibrare il ciclo mestruale. Se assunta in combinazione con altre sostanze nutritive e accompagnata da una dieta adeguata, può sostituire la terapia agli estrogeni. (vedi menopausa nella Parte VI). Lassunzione di estrogeni tramite pillole antifecondative può neutralizzare gli effetti della vitamina E ed aumentare la raccolta di fibrina, proteina insolubile che stimola la coagulazione del sangue o leventuale formazione di trombi. Lelevata quantità di fibrina aumenta la possibilità di tromboembolia ed il blocco dei vasi sanguigni.
La vitamina E viene anche somministrata nel trattamento di vampe di calore e mal di testa durante la menopausa, e insieme ad altre sostanze nutritive può aiutare il sistema nervoso. Inoltre ha contribuito a dare sollievo al prurito e allinfiammazione della vagina, se applicata sotto forma di unguento e contemporaneamente assunta per via orale. La menorragia, associata a forti perdite di sangue causate dalluso della spirale può essere migliorata dallassunzione di vitamina E. La vitamina E, con un dosaggio di 600 mg, è stata adoperata con successo nella cura delle alterazioni non cancerose del tessuto della mammella (displasia mammaria benigna, o precancerosa) conosciute col nome di mastopatia fibrocistica. Essa inoltre, diminuisce la tensione mammaria che si ha in periodo premestruale, e si ritiene che possa aumentare la capacità del selenio di combattere il tumore al seno. E stato dimostrato che la vitamina E protegge dagli effetti negativi della radioterapia e riduce gli effetti collaterali di alcune chemioterapie. Alcune ricerche effettuate sulle cavie hanno mostrato una prevenzione totale dello sviluppo di tumori. La vitamina E aiuta anche a prevenire lintossicazione da ossigeno nei prematuri.
La vitamina E, C ed i bioflavonoidi sono stati adoperati come coadiuvante nel trattamento delle vene varicose come alternativa allintervento chirurgico. Allevia il dolore dovuto alle vene varicose, diminuendo la quantità di ossigeno necessaria ai tessuti interessati. La vitamina E ha dato buoni risultati nel trattamento della trombosi e della flebite, provocate dalla formazione di grumi di sangue nelle vene. Somministrata ad alti dosaggi impedisce la diffusione di grumi, elimina quelli esistenti e favorisce una circolazione indiretta intorno alle vene ostruite. Dovrebbe essere somministrata per evitare la formazione di trombi dopo operazioni o parti. In uno studio realizzato dal dott. Carlton Fredricks e dal dott. Harry Schwartz, su 200 donne che avevano partorito recentemente, è stata rilevata una buona ridistribuzione del peso in un terzo delle partecipanti.
E stato scoperto che le megadosi di vitamina E non hanno migliorato la condizione dei malati di distrofia muscolare; invece i bambini che soffrivano di problemi al sistema nervoso con sintomi simili a quelli della distrofia muscolare (malattie neuromuscolari) ne hanno tratto grande giovamento. La sclerosi multipla può migliorare con la vitamina E, vitamina C, selenio e lecitina. La vitamina E aiuta anche in caso di miopatia muscolo-scheletrica, una malattia che colpisce gli alcolizzati cronici. La vitamina E può essere in grado di eliminare o controllare molte forme di disfunzioni renali, come la nefrite. Inoltre, ristabilisce le funzioni del fegato danneggiato ed è di aiuto a tutte le persone che non possono assorbire i grassi a causa di malattie del fegato, pancreas o della cistifellea, operazioni del tratto gastrointestinale o malattie ereditarie. Le persone con patologie del sangue come anemia falciforme, beta talassemia e carenza enzimatica dei globuli rossi trarranno giovamento dallassunzione di vitamina E.
Essa contribuisce a stimolare le difese immunitarie dellorganismo contro le infezioni virali e in certi casi può essere somministrata come vaccino anti-influenzale. Dosi massicce di vitamina E possono portare sia il siero che i livelli cellulari dellorganismo allimmunità influenzale. E stato scoperto che dosaggi alti di vitamina E sono efficaci nella cura della malattia di Crohn (prostaglandina E1 con zinco), ma questa terapia deve essere effettuata sotto stretto controllo medico. La vitamina E, le vitamine del complesso B, lacido pantotenico e la liquirizia (non lanice) migliorano le ulcere peptiche o duodenali.
Una terapia a base di vitamina E è stata adottata per la cura del diabete. Dopo la somministrazione della vitamina, è stato riscontrato che i livelli di zucchero nel sangue si erano riequilibrati e che la quantità di insulina necessaria si era ridotta. La vitamina E è stata usata anche per prevenire e trattare la cancrena nei diabetici. I disturbi neurovascolari agli occhi e un tipo di cataratta comune nei diabetici, migliorano con la vitamina E. Gli effetti del fumo di sigaretta possono essere diminuiti da livelli adeguati di antiossidanti, dei quali fa parte la vitamina E; luso di integratori è essenziale per i fumatori. Il monossido di carbonio del fumo di sigaretta distrugge la capacità dellemoglobina di trasportare lossigeno nel sangue.
La vitamina E viene somministrata anche per curare le cefalee, in quanto mantiene lossigeno nel sangue per un prolungato periodo di tempo. Ciò si rivela molto efficace perché il sangue viene pompato attraverso i vasi sanguigni della testa. La vitamina E ha anche portato un miglioramento in attacchi di emicrania. Le vitamine C ed E agiscono insieme per mantenere i vasi sanguigni flessibili, sani e meno soggetti a disturbi dolorosi. Per il suo potere antiossidante, si ritiene che la vitamina E elimini il cattivo odore derivato dalla traspirazione. Borsite, torcicollo e artrite sono migliorati con una terapia a base di vitamina E. Lassunzione di dosi elevate ha anche migliorato casi di miopia e strabismo. La vitamina E è stata usata per impedire la calcificazione dei reni dovuta ad unassunzione eccessiva di vitamina D o di altre sostanze tossiche.
Iniezioni endovenose di vitamina E (da 200 a 400 milligrammi) più 200-300 milligrammi somministrate per via orale, hanno prevenuto con successo intossicazioni da digitale. La vitamina E può aiutare gli schizofrenici e, se assunta insieme allinositolo, ha effetti tranquillanti.
La vitamina E può aiutare a ridurre gli effetti collaterali di alcuni antidolorifici, come la codeina, la morfina e lamminopirina. E possibile anche che la vitamina E influenzi lazione enzimatica che rende non tossiche alcuni tipi di droga.
Ricerche eseguite su esseri umani
- La vitamina E e la menopausa. Una donna era stata sottoposta a isterectomia totale a causa di un tumore ad unovaia. La paziente soffriva di vampate di calore. Le vennero somministrate 75 UI di alfa-tocoferolo al dì.
Risultati. La somministrazione di vitamina E si è rivelata utile nel diminuire e poi eliminare completamente le vampate di calore. (Journal of the American Medical Association, Vol. 167, pag. 1806, del 1958, come riportato in Rodale, The Encyclopedia of Healthful Living, pag. 980.)
- La vitamina E e le vene varicose. A 51 pazienti sofferenti di vene varicose sono state somministrate dalle 300 alle 600 UI di vitamina E al giorno. Essi sono stati sottoposti al trattamento per un periodo da tre mesi a tre anni, in relazione alla gravità della malattia.
Risultati. Nove pazienti hanno mostrato segni di miglioramento entro 30 giorni; 7 sono completamente guariti e gli altri 35 hanno riscontrato qualche sollievo dalla congestione, dal dolore e dalledema. Non sono emersi effetti collaterali. (La Riforma Medical, Vol. 69, pagg. 853-856, del 1955, come riportato in Rodale, The Encyclopedia of Healthful Living, pag. 978.)
- La vitamina E e i dolori mestruali. Cento donne in età variabile tra i 18 e i 21 anni erano affette da dolori e disagio durante il periodo mestruale. Furono divise in due gruppi. A ciascuna donna del primo gruppo furono somministrate 100 UI di vitamina E al giorno per dieci giorni prima delle mestruazioni e per i successivi quattro giorni, mentre a ciascuna del secondo gruppo fu somministrato un placebo. Il trattamento è durato tre mesi.
Risultati. Il 76% delle donne del primo gruppo ha notato un miglioramento; invece solo il 29% delle donne del secondo gruppo ha ottenuto un miglioramento durante la cura. Le pazienti hanno notato una ricorrenza dei loro disturbi da due a sei mesi dopo cessazione del trattamento. (The Lancet, Vol. 1, pagg. 844-847, del 1955, come riportato in Rodale, The Encyclopedia of Healthful Living, pag. 988.)
- La vitamina E e locclusione coronarica (trombo in una arteria coronaria). Un uomo di 40 anni affetto da occlusione coronarica è stato trattato con 60 UI di alfa-tocoferolo al dì.
Risultati. I sintomi di angina (senso di soffocamento) sono completamente scomparsi in quattro settimane. (Shute, Vitamin E for Ailing and Healthy Hearts, pag. 39.)
- La vitamina E e le prestazioni atletiche. In una analisi controllata, ad alcuni atleti sono state somministrate alte dosi di alfa-tocoferolo.
Risultati. Il loro rendimento muscolare, la resistenza fisica e la velocità di recupero erano migliorati. Leffetto era transitorio, ma persistente finché il trattamento veniva mantenuto. (Resolving the Vitamin E Controversy, Percival, Summary 3.55, 1951.)
Ricerche eseguite su animali
- La vitamina E e la capacità di resistenza nei cavalli da corsa. I dott. Evan Shute e William Gutterson hanno tentato un esperimento con la vitamina E e i suoi effetti sui cavalli da corsa.
Risultati. La percentuale di vincite per ciascun cavallo sottoposto a somministrazione di vitamina E è stata del 2,7 in rapporto al 2,3 dellanno precedente, quando ne venne somministrata una dose inferiore. Due anni prima, quando non fu loro somministrata alcuna dose di vitamina E, la percentuale di vincita di ogni cavallo era stata dell1,8. Benché si fosse riscontrato un miglioramento nel primo anno, i cavalli raggiunsero lapice lanno seguente, quando i dosaggi furono raddoppiati o triplicati. (The Summary, Dicembre 1956, pubblicato dalla Fondazione Shute per la Ricerca Medica, London, Canada, come riportato in Rodale, The Encyclopedia for Healthful Living, pag. 777.)
LA VITAMINA E PUO ESSERE EFFICACE NELLA CURA DELLE SEGUENTI MALATTIE:
Organi Malattie Apparato intestinale Colite Malattia di Crohn Emorroidi Morbo celiaco Stitichezza Ulcera duodenale Articolazioni Artrite Borsite Claudicazione intermittente Gotta Torcicollo Capelli/cuoio capelluto Calvizie Forfora Cervello/sistema nervoso Epilessia Ictus Malattia mentale Morbo di Parkinson Schizofrenia Sclerosi multipla Cistifellea Calcoli alla cistifellea Cuore Angina pectoris Arteriosclerosi Aterosclerosi Cardiopatie congenite Cardiopatie reumatiche Infarto del miocardio Insufficienza cardiaca Ipertensione Trombosi coronarica Gambe Crampi alle gambe Dolori al polpaccio Flebite Sciatica Vene varicose Ghiandole Fibrosi cistica Ipertiroidismo Prostatite Muscoli Distrofia muscolare Reumatismi Occhio Affaticamento oculare Ambliopia Cataratta Diminuita acuità della vista Malattia neurovascolare Presbiopia Strabismo Orecchio Sindrome di Ménière Ossa Osteoporosi Pelle Acne Ascessi Carbonchio Foruncoli Impetigine Lividi Piaghe da decubito Piede datleta Scottature Ulcere Verruche Polmoni/apparato respiratorio Allergie Bronchiti Enfisema Raffreddore comune Rinite allergica Reni Calcoli renali Nefrite Sangue/sistema circolatorio Alto livello di colesterolo LDL Anemia Anemia falciforme Anemia perniciosa Angina pectoris Arteriosclerosi Aterosclerosi Coagulazione Diabete Ematomi Cancrena da diabete Ictus Ipertensione Tromboflebite Trombosi coronarica Vene varicose Sistema riproduttivo Aborto Mastopatia fibrocistica Menorragia Mestruazioni Potenza sessuale Prostatite Ritmo mestruale Sindrome premestruale Sterilità Vaginite Vampate di calore Stomaco Gastrite Ulcera peptica Testa Cefalea Emicrania Sinusite Vescica Cistite Nefrite Generale Cancro ai polmoni, al seno Carenza di enzimi nei globuli rossi Dolori alla schiena Epatopatie Gravidanza Inquinanti ambientali Invecchiamento Malattie al pancreas Malattie alla cistifellea Morbillo Odore di sudore Operazioni gastrointestinali Scottature solari Sistema immunitario debole Sovrappeso e obesità Terapia con radiazioni Tromboflebiti Tumori
Non si intende far utilizzare le nozioni contenute in queste pagine per scopi diagnostici o prescrittivi.
Per qualsiasi trattamento o diagnosi di malattia, rivolgetevi ad un medico competente.
Le informazioni sono tratte da "Almanacco della Nutrizione"
di Gayla J. Kirschmann e John D. Kirshmann
edito da
Alfa Omega Editrice
Via San Damaso,23 - 00165 Roma
Tel. (06) 630398 Fax 632196
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