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LA SALUTE POSSIBILE
A cura della Fondazione per lo Sviluppo Internazionale della Medicina Ortomolecolare e della Micronutrizione di Rapperswil, Svizzera
Link all'autrice: Evoluzioni


Il benessere economico raggiunto non ci ha preservato da dure conseguenze sul nostro equilibrio psico-fisico. Oggi ci troviamo a dover affrontare problemi molto gravosi che riguardano l’ambiente e l’impostazione generale di questa nostra società basata quasi esclusivamente sul consumismo.

L’ambiente è altamente inquinato: sostanze tossiche chimiche ed elettromagnetiche sono presenti nell’aria, nelle acque e nella terra. I prodotti ‘naturali’ sono quindi contaminati e hanno perso - perché distrutti dalle sostanze tossiche - buona parte di quegli elementi nutrizionali una volta sinergicamente presenti.

La tendenza generale della nostra società ha sempre più acquisito un assetto competitivo che ci ‘obbliga’ a una costante aggressività interiore, necessaria per raggiungere (o almeno così ci viene fatto credere) il tanto desiderato successo personale, dunque economico.

Siamo generalmente indeboliti, a livello fisico perché l’alimentazione, quand’anche ‘naturale’, non può più essere completa e supplire alle esigenze nutrizionali del nostro organismo; e a livello psicologico per la tensione interiore necessaria a fronteggiare - da un lato il lento indebolimento organico che tutti noi stiamo sperimentando, e da un altro la pressione a cui siamo sottoposti per soddisfare le esigenze di un meccanismo consumistico.

Una soluzione ‘dolce’ e, spesso, risolutiva (come è ben documentata dalla scienza della micronutrizione) è rappresentata dalla Medicina Ortomolecolare. Questa si basa sulla necessità di integrare gli elementi nutrizionali (vitamine, minerali, acidi grassi e proteine), oggi decisamente insufficienti, in modo da dare all’organismo il ‘carburante’ ideale per il suo funzionamento ottimale.


IN FORMA CON LA MICRONUTRIZIONE
A cura della Fondazione per lo Sviluppo Internazionale della Medicina Ortomolecolare e della Micronutrizione di Rapperswil, Svizzera
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Oggi, l’integrazione sta acquistando sempre maggiore popolarità, secondo le statistiche, negli ultimi 5 anni in Europa, c’è stato un aumento delle vendite di integratori alimentari del 50%. Ciò è dovuto alla maggiore sensibilità dei cittadini verso l’automedicazione. Questo fenomeno si sta sempre più manifestando anche in Italia. Ormai la cieca fiducia nella sanità vacilla e un numero crescente di persone si informa accuratamente prima di decidere a chi rivolgersi per ritrovare la salute. Proprio in questo contesto di individui interessati a recuperare il proprio benessere si inserisce la micronutrizione.
Una giusta integrazione con sostanze nutrizionali di vera qualità è in grado di rimetterci in forma e supplire alle sempre più presenti subcarenze. Queste, solitamente, si manifestano con sintomi molto generici come stanchezza, mal di testa, bisogno continuo di mangiucchiare, sbalzi d’umore…, e non sono riscontrabili con i normali esami del sangue, ma da altri test, come il mineralogramma.

Il nostro cibo non è più così ricco di sostanze nutrizionali. L’inquinamento nell’aria, nelle acque e nella terra ha inequivocabilmente contaminato i prodotti e, anche attraverso la lavorazione industriale, la buona parte degli elementi nutrizionali, viene distrutta.

L’INTEGRAZIONE FA BENE O FA MALE?
La risposta bisogna andarsela a cercare con tenacia e senso critico perché, per i forti interessi economici delle grosse aziende farmaceutiche, i risultati ottenuti dalla scienza sono sovrastati dalla pubblicità che promuove tutto, purché si paghi.

QUALI SONO I PRINCIPI CHE RENDONO VALIDO E TOTALMENTE BENEFICO UN PRODOTTO?

L’individuo che tiene alla propria salute dovrà vedere di acquistare dei prodotti che gli offrano tali garanzie.


MENS SANA IN CORPORE SANO
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Così suonava una vecchio detto latino che esprimeva una saggezza profonda e, al tempo stesso, una estrema semplicità. Ma come è possibile oggi mantenerci sani e fronteggiare il pesante disagio costituito dall’ambiente inquinato e dai nostri tempi troppo stressati?
Carla Caporale
Nella vicina Svizzera, per l’esattezza a Rapperswil, sul lago di Zurigo ha operato un’attività di divulgazione il dottor Lothar Burgerstein che, nei lontani anni ’60, dopo un gravissimo incidente automobilistico dove quasi perse la vita, fu invitato ad affidarsi alla terapia della Medicina Ortomolecolare da un amico: il due volte premio Nobel Linus Pauling. Questo ricercatore, divenuto famoso per i suoi studi sulle vitamine, coniò il termine ‘ortomolecolare’, intendendo con questa una terapia in cui si utilizzava l’integrazione di forti dosi di sostanze nutrizionali. Il dottor Burgerstein si riprese e, nonostante l’età di 70 anni, visse per altri vent’anni con una vivacità, che precedentemente sembrava essersi affievolita nel tempo.
Comprendendo sulla propria pelle l’enorme significato di una giusta integrazione nutrizionale va a trovare Pauling per approfondire questa tematica e, attraverso di lui, conosce altri bei nomi di questa nuova terapia: il dottor Carl Pfeiffer, il professor Roger William e il dottor Hans Selye, il ricercatore austriaco, naturalizzato in Canada, che divenne famoso per i suoi studi sullo stress e le ripercussioni sul sistema immunitario.
Ritornato in Svizzera si dedica indefessamente alla diffusione dell’ortomolecolare e, verso la fine degli anni ’80 crea un organo per la ricerca: La Fondazione per lo Sviluppo Internazionale della Medicina Ortomolecolare. Negli ultimi anni, grazie alla più stretta collaborazione con alcuni nutrizionisti americani, si sono approfondite le ricerche in questo ambito che, oggi, si preferisce definire con un termine più semplice: ‘Micronutrizione’.

COSA SIGNIFICA MEDICINA ORTOMOLECOLARE?
La medicina ortomolecolare è da intendersi come disciplina integrativa alla medicina accademica e a quella complementare. Si basa infatti su delle premesse scientifiche derivanti dalla medicina e dalla biochimica. Medicina ortomolecolare significa preservare la salute e curare le malattie modificando la concentrazione delle sostanze essenziali per la salute, che generalmente sono presenti nel corpo umano.
Ogni organismo ha un fabbisogno individuale soggettivo di sostanze nutritive essenziali. Questo fabbisogno deve essere coperto affinché l’individuo possa mantenere la salute o recuperare da una malattia. Quando, il suddetto fabbisogno di sostanze essenziali, non viene totalmente garantito dall’alimentazione, si verificano fenomeni di carenza. Ogni carenza di oligoelementi, sostanze minerali, vitamine, acidi grassi essenziali e aminoacidi, prima o poi, conduce all’insorgere di vere e proprie patologie.
Alla base della medicina ortomolecolare c’è sempre la ricerca delle cause che hanno portato all’insorgere della malattia, e un’analisi globale della situazione metabolica individuale della persona presa in esame.
È molto raro che sia soltanto ‘una’ la causa che sviluppa l’intero quadro clinico. Bisogna dunque essere in grado di prendere in considerazione non solo le influenze biochimiche derivanti dal tipo di alimentazione e dalle sostanze nutrizionali così introdotte, ma anche le interazioni che si sviluppano nel soggetto dal contatto con l’ambiente. Determinanti sono infatti le situazioni di stress fisico e psichico, l’ambiente familiare e di lavoro, le abitudini di vita e le predisposizioni genetiche.

LE SOSTANZE NUTRIZIONALI - GLI STRUMENTI DELLA MEDICINA ORTOMOLECOLARE
Alle sostanze nutrizionali appartengono le vitamine, le sostanze minerali, gli oligoelementi, gli aminoacidi e gli acidi grassi essenziali. Essi sono assolutamente necessari alla conservazione della vita e della salute. Il corpo li ricava dagli alimenti o dai supplementi nutrizionali poiché non è in grado di produrli da solo. Attualmente sono 45 le sostanze nutrizionali considerate essenziali. Di alcune sostanze l’organismo ne necessita solo una quantità minima, tra queste alcune vitamine e gli oligoelementi, che vengono indicati come micro-sostanze nutrizionali.

COME AGISCONO LE SOSTANZE NUTRIZIONALI NELLA PREVENZIONE E NEL TRATTAMENTO DELLE MALATTIE?
Una sostanza nutrizionale può curare una malattia in corso, o prevenirne una futura, grazie anche alla stimolazione del metabolismo cellulare che permette ai tessuti di mantenersi sani. Chi, per esempio, in età adulta inizia in tempo ad assumere una giusta quantità di calcio, prendendo - come supplemento ad una sana e bilanciata alimentazione - un’aggiunta di sostanze nutrizionali contenenti calcio, magnesio e vitamina D, stimola nel suo organismo uno scambio ottimale di minerali nelle ossa. Ciò contribuisce a mantenere la struttura ossea coesiva e resistente, e a diminuire il rischio di osteoporosi e di fragilità. Lo stesso accade con l’assunzione di vitamina B6 che, presa come supplemento, migliora le funzioni delle cellule immunitarie, migliorando a loro volta la resistenza alle infezioni.

PERCHÉ PREFERIRE LE SOSTANZE NUTRIZIONALI ORTOMOLECOLARI AI MEDICINALI CLASSICI.
Il professor R.J. Williams, un chimico americano che scoprì due vitamine (l’Acido Pantotenico e l’Acido Folico), fu uno dei «padri» fondatori della medicina ortomolecolare. Egli introdusse una severa differenziazione dei medicinali in due tipi: al primo appartengono quei medicinali che sono estranei all’organismo e che non si possono trovare nell’alimentazione naturale, che, tuttavia (spesso attraverso gli esperimenti condotti secondo il principio della casualità, quindi attraverso tentativi) si sono rivelati abbastanza validi nel trattamento delle malattie. Questi vengono definiti «medicamento estraneo all’organismo». L’Aspirina, la penicillina e i tranquillanti appartengono a questi tipi di medicinali. Al secondo tipo appartengono le sostanze nutrizionali che sono presenti nel nostro corpo e che possono essere reperiti dall’alimentazione. Vengono definiti «medicamento proprio dell’organismo» . Sostanze nutrizionali come le vitamine e i minerali, appartengono a questo gruppo.


DALL’ORTOMOLECOLARE ALLA MICRONUTRIZIONE
A cura della Fondazione per lo Sviluppo Internazionale della Medicina Ortomolecolare e della Micronutrizione di Rapperswil, Svizzera
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Nel 1968 il chimico americano Linus Pauling, Nobel nel 1954 per la chimica (ricerche sulla natura delle catene chimiche), e per la pace nel 1962 (un trattato per il bando degli esperimenti nucleari No More War!), - l’unico ad aver mai conseguito due premi Nobel non in partecipazione con altri ricercatori! -, coniò il termine ‘psichiatria ortomolecolare’ riferendosi alle precedenti ricerche di due psichiatri canadesi: Abram Hoffer e Humphrey Osmond. Questi due scienziati dal 1952 avevano cominciato a usare megadosi di vitamine, in particolare quelle del gruppo B, per la cura dei disturbi psichiatrici.
Pauling estese questa applicazione terapeutica anche ai disordini non di natura psichiatrica. Ortomolecolare significa la giuste molecola, la giusta dose.

LA MICRONUTRIZIONE OGGI
A cura della Fondazione per lo Sviluppo Internazionale della Medicina Ortomolecolare e della Micronutrizione di Rapperswil, Svizzera
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Negli Stati Uniti, nonostante le diverse polemiche con la medicina ufficiale, l’OM (Orthomolecular Medicine) si diffuse attraverso vari organi.
Nel 1973 Pauling fondò un suo istituto che ora porta il suo nome: il Linus Pauling Institute of Science and Medicine, inizialmente a Menlo Park e ora a Palo Alto.
Anche Abram Hoffer fondò intorno agli anni ’70 il suo International Society of OM, presente soprattutto nel Nord e Sud America e più o meno intensamente anche in Europa.
In Europa l’OM si diffuse in modo molto differenziato. Mentre in alcuni Paesi la presenza della International Society of OM, dell’ormai anziano Hoffer, si convalidò grazie al portavoce nazionale, come è successo per esempio in Olanda con il dottor Schuitermaker, che è, tra l’altro, anche il vice presidente della stessa International Society of OM. In altri Paesi, invece, rimase un campo circoscritto e un po’ ai confini della medicina ufficiale (in Italia la International Society of OM è rappresentata dal dottor Panfili di Roma). In Germania l’OM è portata avanti da diverse organizzazioni, non tutte riscontranti lo stesso favore, ed è seguita e praticata da diversi medici e naturopati (Heilpraktiker) - che, in questo Paese, hanno una riconosciuta legalità di professione.

Il primo che si occupò di divulgare ufficialmente l’OM in Europa fu il Dottor Lothar Burgerstein che, in Svizzera, iniziò a diffonderla intorno alla fine degli anni ’60.

LA LEGGE E LA MICRONUTRIZIONE IN EUROPA
Negli Stati Uniti ha senz’altro giocato un ruolo favorevole il fatto che nel 1994 la legislazione, con il Nutritional Help and Education Act, i nutrienti non sono passati sotto la supervisione del FDA (Federal Drug Administration – l’equivalente di un Ministero della Sanità) che li voleva dichiarare come medicinale o ‘additivo’, liberalizzandone così la vendita come prodotti alimentari e aprendo dunque la possibilità di ricerca accademica in questo campo e tutto ciò che questo comporta.
In Europa, invece, all’infuori dell’Olanda (che recentemente ha introdotto una chiara legislazione che si attiene al principio della libertà di formulazione per quanto riguarda gli elementi essenziali, con l’eccezione della vitamina A e D per le quali è stato stabilito un dosaggio massimo, in quanto un sovradosaggio potrebbe determinare del problemi) e dell’Inghilterra (che ‘storicamente’ vende liberamente i nutrienti come alimenti), gli altri Paesi, per lo meno a livello ufficiale, si attengono ancora ai dosaggi illustrati nell’RDA/LARN (i cosiddetti dosaggi minimi consigliati), mentre si attende che la CEE, attraverso il Comitato Scientifico (Scientific Committee on Food), determini le nuove regolamentazioni che, in molti ormai, stanno attendendo.

LA MICRONUTRIZIONE IN ITALIA
Un interessante articolo su come viene affrontato in Italia questo argomento è apparso nella rivista del settore L’integratore nutrizionale, 1/1999,edito da C.E.C di Milano. L’autore, Josef Hasselberger del PRO.SA.NA di Roma, così scrive:
“Si è posto negli anni e si pone ancora il problema della situazione legale dei prodotti vitaminici ad alto dosaggio in Italia. (…) La legislazione italiana non prevede espressamente il prodotto vitaminico ad alto dosaggio non medicinale e da questa lacuna sorgono dei problemi, sia per il commercio di questi prodotti che per la produzione italiana. (…) In Italia finora è andata così: il Ministero della Sanità ha stabilito ufficialmente che la sua posizione è quella dei limiti collegati all’RDA, ma in realtà non ha potuto (o non ha voluto) eliminare dal mercato italiano una serie di prodotti ad alto dosaggio che, in altri paesi dell’Unione Europea, sono di libera vendita. Così il mercato si è sviluppato e oggi esiste in Italia una nutrita schiera di consumatori attenti alla salute e alla prevenzione, che regolarmente assume alti dosi di vitamine. Questi consumatori (oltre un milione, secondo una stima non ufficiale) sono molto ben informati e basano la loro scelta in genere su consiglio di esperti nutrizionisti e operatori delle medicine naturali (medici, farmacisti e anche erboristi), oppure sulla letteratura. Sono infatti moltissimi i libri in commercio che consigliano l’assunzione di dosi alte, mentre altri le sconsigliano. La scelta dei consumatori sembra perciò ben meditata, venendo da una valutazione di informazioni contrastanti che sono oggi disponibili. (…)
La situazione suddetta, ‘tipicamente italiana’, del consumo delle vitamine ad alti dosaggi, si scontra con una prassi amministrativa apparentemente molto restrittiva. Lasciando al Ministero l’arduo compito di arrivare a delle definizioni più precise, l’autore continua spiegando che “l’Italia fa parte di una comunità economica (e politica) basata su accordi tra gli stata membri, e uno dei principi sui quali questa unione si basa è quello della libera circolazione delle merci”, di conseguenza ciò che viene liberamente venduto in un altro paese della Comunità può circolare liberamente anche in un altro. “Secondo il Trattato dell’Unione Europea, le autorità sanitarie dei singoli paesi possono intervenire per limitare la libera circolazione delle merci nei casi in cui ci siano delle fondate preoccupazioni per la salute dei cittadini: sinora però non sono state avanzate preoccupazioni di questo tipo. Non esistono evidenze che dosaggi più alti dell’RDA, come si trovano ormai in commercio, siano dannosi per la salute. Esistono per altro lavori scientifici che testimoniano la sicurezza di dosaggi vitaminici anche elevati. In conclusione l’unica limitazione sul dosaggio di sostanze nutrienti del prodotto alimentare è quella basata sulla sicurezza del prodotto. Quando un alimento è pericoloso per la salute dei consumatori è giustissimo che le autorità intervengano. Quando invece queste preoccupazioni non sussistono, una limitazione imposta a causa di ‘ragioni storiche’ non è legittima e cozza contro il diritto alla libertà di scelta dei consumatori. (…)

È sempre più evidente che esiste anche in Italia un numero elevato di consumatori dei prodotti vitaminici ad alto dosaggio ben informati e ben determinati a non farsi soffocare da una eccessiva vocazione protettiva, un atteggiamento da ‘tata’ da parte delle autorità. (…)
I consumatori europei hanno il diritto acquisito di prendersi cura della propria salute e di acquistare i prodotti necessari nei paesi dove questi prodotti sono liberamente disponibili, anche in quei paesi dove il prodotto vitaminico viene ‘tollerato’ più o meno.”


IL NOSTRO ‘RICCO’ CIBO POVERO

A cura della Fondazione per lo Sviluppo Internazionale della Medicina Ortomolecolare e della Micronutrizione di Rapperswil, Svizzera
Il nostro cibo non è più così ricco di elementi nutrizionali. Nel numero di gennaio 1998 Alternative Therapies, vol.1, n.1, Virginia Worthington illustra ampiamente come la qualità del terreno si riflette sulle coltivazioni. Per esempio, già da tempo è risaputo che terreni poveri di iodio hanno come conseguenza una più facile disposizione a delle disfunzioni della tiroide e la conseguente formazione del gozzo. L’autrice, riferendosi alle ricerche scientifiche effettuate, sottolinea come i terreni vengano realmente impoveriti di sostanze nutrizionali solitamente presenti e squilibrati nei loro naturali processi, attraverso l’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti. I diserbanti alterano la qualità nutrizionale delle colture.
La terra, le acque, l’aria e l’atmosfera sono decisamente cariche di elementi nocivi (Vedi atti del convegno internazionale “Ambiente e salute” tenutosi a Milano il 24 e il 25 maggio 1997 da Evergreen Scuola della Salute).
La costante, assimilazione dell’organismo di queste sostanze tossiche porta a un accumulo che si manifesta poi in immancabili patologie. Tuttavia, questa indiscutibile situazione non viene effettivamente riconosciuta dall’interessato perché la strisciante intossicazione, che avviene nell’organismo umano, è lenta e spesso occulta. Gli effetti, infatti, non sono immediatamente rimandabili alle cause che li hanno generati. Un avvelenamento acuto, per esempio, si può riscontrare nel giro di poco tempo. Un avvelenamento da materie tossiche nell’ambiente si manifesta, invece, nel giro di mesi, anni, a volte decenni.

LE DIVERSE ESIGENZE NUTRIZIONALI, OVVERO L’INDIVIDUALITÀ BIOCHIMICA
A cura della Fondazione per lo Sviluppo Internazionale della Medicina Ortomolecolare e della Micronutrizione di Rapperswil, Svizzera
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Il professor R.J. Williams ha sviluppato il concetto della "individualità biochimica", un principio basilare della medicina ortomolecolare. Lo descrive come segue:
"Ogni individuo dispone di un proprio regime di sostanze nutrizionali. Sebbene l’elenco delle sostanze nutrizionali necessarie sia uguale per tutti, le singole quantità di cui abbiamo bisogno non devono essere obbligatoriamente le stesse per ogni individuo".
Detto più semplicemente significa che ogni persona ha un proprio e soggettivo fabbisogno di sostanze nutrizionali. A causa delle nostre predisposizioni genetiche, la biochimica del nostro organismo funziona in ognuno di noi in modi diversi. Il fabbisogno di sostanze nutrizionali delle nostre cellule è individuale e differente da persona a persona: ciò che può bastare a uno, può essere insufficiente a un altro. Molto dipende dal tipo di costituzione che ci ritroviamo e dal genere di vita che conduciamo.
L’individualità biochimica spiega perché gli individui reagiscono diversamente ai fattori nutrizionali. In alcune persone il consumo di sale, per esempio, provoca l’ipertensione, mentre in altri non provoca alcun effetto indesiderato. Troppo zucchero raffinato e grassi conducono in molti casi al diabete, tuttavia, ciò non sempre accade. Alcuni individui a causa della loro predisposizione genetica sono più soggetti a ipertensione o al diabete.

GLI ESAMI ORTOMOLECOLARI DI LABORATORIO - UN PAZIENTE PUÒ ESSERE MALATO PUR PRESENTANDO DEI VALORI NORMALI NEGLI ESAMI DI LABORATORIO STANDARD
Gli esami di laboratorio standard rivelano troppo tardi, e a volte mai, le diversità metaboliche avvenute. Perciò gli esami ortomolecolari di laboratorio rappresentano un grosso passo in avanti e un notevole ampliamento delle possibilità diagnostiche del medico. Le differenze metaboliche, gli stati di carenza e le situazioni di disturbo, spesso possono venire riconosciute ancora prima della loro effettiva manifestazione in una malattia. Si può dunque affermare che le analisi ortomolecolari sono utili al medico non solo per una mirata terapia individuale ma anche come efficiente strumento di precoce prevenzione.

LA DIFFERENZA FRA LA PREVENZIONE CONVENZIONALE E QUELLA ORTOMOLECOLARE
Prevenzione convenzionale: ? Diagnosi precoce di una malattia, vaccinazioni, protezione contro gli incidenti, difesa da tossicodipendenze
Prevenzione ortomolecolare: Mantenimento della salute e dell’equilibrio del metabolismo.
Insieme ai consigli dietetici, la somministrazione mirata di sostanze nutrizionali ortomolecolari può ridurre notevolmente il rischio di future malattie.

I VANTAGGI OFFERTI DAGLI INTEGRATORI ORTOMOLECOLARI
Per lo sviluppo dei prodotti ortomolecolari si preferisce scegliere quelle sostanze necessarie alla salute che generalmente sono presenti nel nostro organismo e nei cibi sani. Nella preparazione delle sostanze nutrizionali ortomolecolari si cerca di evitare, dove ciò è fattibile, l’utilizzo di elementi estranei all’organismo. Inoltre, non bisogna dimenticare che in un prodotto di sostanze nutrizionali i vari elementi devono essere presenti in un rapporto equilibrato e sinergico tra loro, così da corrispondere alle necessità fisiologiche dell’organismo. Per es. calcio e magnesio dovrebbero essere in un rapporto di ca. 2-3:1; oppure lo zinco e il rame in un rapporto di almeno 5-6:1. Prodotti squilibrati assunti per lungo tempo possono sbilanciare il metabolismo o portare a un diminuito assorbimento di altre sostanze nutrizionali. I prodotti ortomolecolari rispettano, in generale, queste relazioni fra gli elementi».


LO STRESS DEL NOSTRO SCONTENTO
A cura del Dottor Uli P. Burgerstein Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Internazionale della Medicina Ortomolecolare e della Micronutrizione di Rapperswil, Svizzera
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Avere, al momento, molto da fare non è considerato stress, ma essere senza lavoro è, al contrario, un vero e proprio stress. Stress è quella situazione che ci mette sotto tensione e a cui non possiamo sfuggire, o per cui non riusciamo a trovare nessuna via d’uscita. Questo essere sotto tensione non è causa di disturbo ‘solo’ per il nostro equilibrio psichico, ma anche per il nostro equilibrio fisico. Questa tensione si rivela in sottili cambiamenti chimici che avvengono nel nostro organismo. Gli psico-neuro-immunologhi hanno evidenziato che ogni pensiero del nostro cervello determina delle vere e proprie trasformazioni chimiche nel nostro corpo e, per questo, è ben lecito affermare che, effettivamente, ci si può ‘rodere a morte’! Lo stesso succede con lo stress.
Lo stress si verifica innanzitutto nella nostra psiche. È una situazione che disturba enormemente il nostro equilibrio, le reazioni a questo disagio possono essere:

Questi disturbi hanno la tendenza a diventare cronici e la loro origine non sta tanto in un funzionamento ‘difettoso’ dell’organismo, bensì in una situazione di tensione.
Qualsiasi situazione in grado di arrecare tensione per il fatto che non si vedono soluzioni possibili, è fautrice di stress e, il nostro organismo comincia, in risposta, a sviluppare la malattia.

NON BISOGNA COMBATTERE I SINTOMI
È inutile accanirsi con dei medicinali ad alleviare il disagio di questi sintomi, bisogna invece affrontare la causa. Lo scopo è quello di riconoscere la causa e trovare quindi la soluzione possibile.
Nel caso che questo stato di stress sia diventato uno stato cronico, non è più sufficiente affrontare la situazione solo da un punto di vista psicologico, perché ora l’organismo ha di sicuro innescato dei meccanismi autodistruttivi. Il metabolismo, dopo aver subito per un lungo tempo la tensione causata dallo stress, ha cominciato a cedere e ora necessita di aiuto. Vediamo cosa.

ALIMENTI CONTRO LO STRESS
Cereali integrali - che contengono le vitamine del gruppo B.
Verdura e frutta fresca - che contengono la vitamina C e i minerali.
Prodotti caseari e uova - che contengono la vitamina A ed E.
Noci, oli spremuti a freddo - che contengono gli acidi grassi essenziali omega 6 (EPO).
Carni da animali sani - che contengono il ferro.
Pesce - che contiene i grassi acidi essenziali omega 3 (EPA).

COMPRENDERE LO STRESS
Anche voi siete una di quelle persone che al mattino si sente più stanca di quando è andata a dormire? Oppure che soffre di cambiamenti d’umore, di stanchezza quasi cronica, insonnia, depressione, mal di testa, disturbi digestivi? Ebbene, questi sono tutti sintomi da stress. Forse il troppo lavoro, forse la troppa fretta, forse i problemi personali... tuttavia lo stress è determinato da molti altri fattori come l’inquinamento a cui siamo sottoposti, la cattiva alimentazione (checché dica la pubblicità che proclama come cibi naturali proprio quelli che sono invece industriali!), la crescita, le malattie, un sonno disturbato, grande attività fisica o mentale, il fumo, l’alcol, gli intossicanti, le diete dimagranti, la gravidanza... Insomma, tutto ciò che disturba l’equilibrio può essere percepito dalla nostra psiche come fattore di stress. Tutte le situazioni di stress richiedono una maggiore dose di elementi nutrizionali, cioè vitamine, minerali e oligoelementi. È importante intervenire dunque prima che queste carenze determinino, nel tempo, delle vere e proprie patologie.

(Da Nuova Era & meditazione n. 33)


Fonte: Fondazione per lo Sviluppo della Medicina ortomolecolare e della Micronutrizione di Rapperswil in Svizzera
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Non si intende far utilizzare le nozioni contenute in queste pagine per scopi diagnostici o prescrittivi.
Per qualsiasi trattamento o diagnosi di malattia, rivolgetevi ad un medico competente
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