VACCINI AL MERCURIO
Di Stefania Rimini
Nei vaccini c'è il mercurio:è contenuto in un conservante che si chiama Tiomersale, ovvero timerosal, mercuriotiolato, etilmercuriotiosalicilato, sodio timerfonato. Lo si può trovare nei vaccini contro il tetano, difterite e pertosse, antiepatite A, antiepatite B e antiinfluenzale. Negli Stati Uniti l'ente di controllo sui farmaci, la FDA, ha intimato che il timerosal venga eliminato dai vaccini, già dal 99. In Italia invece ce lo teniamo. Perché?
Lo sanno negli ambulatori vaccinali delle USL, che c'è il mercurio nei vaccini?
"Sè, era noto da tempo che esistevano questi composti mercuriali - dice la dottoressa Luisella Grandori, responsabile del centro vaccinale di una USL di Modena. "Non ce ne eravamo mai preoccupati perché la convinzione era che le quantità di mercurio contenute nei vaccini non fossero neanche in maniera dubitativa pericolose. Anche il nostro Ministero della Sanità ci aveva tranquillizzato al riguardo".
Ma qual è la quantità pericolosa?
In America le autorità sanitarie si sono attivate perché si è visto che somministrando molti vaccini tutti insieme si superavano le soglie di sicurezza. In Italia invece il nostro Ministero della Sanità ci informa che si tratta di quantità di mercurio estremamente piccole, non in grado di determinare effetti dannosi. Ma da noi è stata fissata una soglia di sicurezza come in America?
No. Almeno, non ancora.
Come si fa a dire che la quantità non è pericolosa se non è stato determinato un livello di pericolosità?
Forse, le nostre autorità si basano sui parametri internazionali. E allora vediamo se in Italia siamo in regola almeno con le soglie di sicurezza internazionali, quando vengono somministrati ai bambini 25 microgrammi di mercurio con l'antidiftotetanica e 12,5 con l'antiepatite B.
"Facendo la somma si vede che vengono assunti 37,5 microgrammi di mercurio" dice Andrea Valeri, medico omeopata, "una quantità che corrisponde a 70 volte la soglia di sicurezza fissata dall'Epa, l'ente di protezione ambientale americano".
Se prendiamo le indicazioni dell'Organizzazione mondiale della Sanità, che con 3,3 microgrammi per chilo sono meno restrittive, si vede che in Italia per un bambino di 5 chili le superiamo almeno di due volte. Bisogna dire che l'OMS fissa un margine di sicurezza fino a 10 volte la soglia indicata, ma allo stesso tempo ammette che un neonato con i vaccini riceve dosi di mercurio che potrebbero destare preoccupazione e quindi approva la mossa delle autorità americane di far rimuovere il thimerosal dai vaccini.
Ufficialmente non ci sono prove di danni neurologici o renali causati dal thimerosal contenuto nei vaccini.
Il dubbio è: i danni da mercurio non risultano perché non si verificano o perché non vengono riconosciuti? Prendiamo il caso della bimba Veronica Gozzi, di Parma: 48 ore dopo la vaccinazione antipertosse, comincia a sentirsi male. "Piangeva in continuazione, poi ha avuto un blocco psicomotorio" dice la madre, Ivana Gozzi. "Abbiamo fatto la risonanza magnetica ed è risultato che ha avuto un danno al cervello. La cosa assurdaè che proprio uno dei medici che 5 anni fa ci hanno rassicurato dicendo che non era un danno da vaccino, recentemente ci ha consigliato di far domanda di risarcimento per sospetto danno da vaccino".
I danni da mercurio si possono riconoscere se il personale medico è preparato a riconoscerli. Secondo il dottor Andrea Valeri, questo non è il caso più frequente. "La problematica del mercurio è di difficile riconoscibilità, inoltre teniamo conto che l'esame di tossicologia non è neanche presente nella facoltà di medicina. Addirittura nel libro che consultano i medici per sapere i dosaggi dei farmaci, l'"Informatore farmaceutico", alla voce Anatoxal Dite Berna, vaccino antidiftotetanico, è riportato che c'è del mercurio, ma nonè riportato quanto ce n'è".
Abbiamo cercato di avere un'intervista su questo argomento del mercurio nei vaccini con il nostro Ministero della sanità, ma ci è stata negata.
La motivazioneè che i funzionari non hanno tempo o sono troppo timidi per rispondere di persona. Ma al funzionario non era stato chiesto di venire in trasmissione, sarei andata io da lui e avrebbe dedicato massimo mezz'ora ad una pubblica informazione.
Nel fax inviatoci, leggiamo che il Consiglio superiore di sanità non autorizza motivi di allarme per eventuali rischi alla salute. Ma allora perché molte USL, pediatri e ospedali hanno scelto comunque di prendere delle precauzioni?
"So che molte USL hanno fatto la scelta di vaccinare senza Tiomersal " ci informa la dottoressa Luisella Grandori. "Cosè come molti pediatri di base, soprattutto al Sud. Perché no? Infatti una precauzione, soprattutto nei piccolissimi,è doverosa".
Quindi sarebbe possibile oggi in Italia vaccinare senza tiomersal? Sè.
E allora visto che si può, perché non somministrare solo vaccini senza Tiomersal?
"La veritàè che probabilmente esistono scorte consistenti di vaccini con Tiomersal che devono essere utilizzate" dice Claudia Benatti dell'associazione Vaccinetwork. Ma allora togliere il mercurio dai vaccini sarebbe un problema economico?
"No, nonè un problema di scorte da smaltire" contesta la dottoressa Grandori. " Si potrebbe vaccinare senza Tiomersal ma bisogna fare tre iniezioni invece di due, e questo per alcune USL può costituire un problema organizzativo. Se noi avessimo oggi disponibile come hanno in America un vaccino antiepatite B senza tiomersal, noi potremmo fare tutte le vaccinazioni senza somministrare alcun mercurio. Se ci fosse un motivo di allarme, noi come azienda USL non avremmo nessun problema a cambiare il vaccino cosè come abbiamo fatto per il polio".
Il polio? Perché, cos'è successo con l'antipolio? Andiamo a vedere: nella primavera del 99 le nostre autorità hanno cambiato strategia vaccinale. Ora si fanno le prime due dosi di antipolio con un tipo di vaccino, il Salk, che non provoca la malattia. Con il vaccino tipo Sabin infatti si erano verificati 13 casi in 10 anni di polio contratta dal vaccino stesso.
Anche della vaccinazione con l'antipolio Sabin si diceva che non era pericolosa
"E pensare che lo avevo anche chiesto, al momento della vaccinazione, se questi vaccini sono veramente sicuri: mi avevano detto che tutt'al più poteva venirgli la diarrea" ricorda Cinzia Miniucchi, di Rieti. Suo figlio Mattia due giorni dopo la vaccinazione siè paralizzato. "Questo vaccino Sabin poi non era più necessario da tanto tempo, perché da molti anni non si verificano casi di polio da virus selvaggio. E allora mi chiedo:
perché lo Stato ha voluto ammalare i nostri figli?".
Giriamo la domanda al Ministero della Sanità. Poiché ci hanno detto che i funzionari sono troppo impegnati o troppo timidi per rispondere di persona, dobbiamo leggervi il solito fax, che dice che la vaccinazione contro la polio non è mai stata sospesa in Italia, anche se dal 1988 non si registrano casi, perché il rischio di importazione del virus rimane alto anche a causa degli immigrati irregolari. Si riconosce che dopo il cambiamento del vaccino non siè più ammalato nessuno a causa del vaccino stesso.
E a chi ci è già andato di mezzo, almeno viene dato un risarcimento?
Il risarcimento consiste in un vitalizio di circa un milione e duecentomila lire al mese, incassabile alla maggiore età. Alle famiglie viene rimborsato soltanto dal 6 al 10% delle spese attuali per le cure ai figli ammalati di polio. Alcuni hanno preferito le vie legali, come Aldo Formis, di Casalmaggiore (Cremona), che siè visto riconoscere dal giudice un risarcimento di quasi 3 miliardi per la polio contratta dal figlio. "Il giudice nella sentenza dice che noi non siamo stati un caso isolato, solo sfortunato" fa notare il signor Formis.
Quanti sono i casi accertati di danno da vaccino e quanti sono quelli che hanno fatto richiesta di indennizzo?
A questa domanda , da noi formulata il 9 agosto al Ministero della Sanità, nel fax di risposta arrivato il 6 settembre ci rimandavano a un altro ufficio, e quando l'abbiamo fatto presente ci hanno risposto che dovevamo rimandare il fax e attendere l'indomani.
Abbiamo atteso ancora, ma questa risposta non siamo in grado di darvela perché non ci è mai arrivata. Cosè come nonè mai arrivata la legge sull'obiezione di coscienza alle vaccinazioni obbligatorie, che era stata annunciata ben due anni fa. E' bloccata al Senato per "questioni tecniche". E intanto ecco cosa succede ai genitori che si rifiutano di far vaccinare i figli: rischiano di vedersi sottratta la patria potestà.
Trasmessa su Rai 3 il 08/10/2000 alle 23:00 su "Report"