CONTRO IL G8 (GENOVA, 20/21/22 Luglio 2001)
Ovvero otto governi che decidono per il mondo intero
Dal 20 al 22 luglio si riuniranno a Genova i capi di governo delle 7 potenze più industrializzate (USA, Giappone, Germania, Francia, Canada, Gran Bretagna, Italia) più la Russia, per decidere le linee guida stategiche dei più grandi temi della politica mondiale. Le scelte fatte durante questo vertice sono destinate a influenzare pesantemente il panorama mondiale dei prossimi anni.
Il G8 è un potere illegittimo: nessuno lo ha eletto, nessuno lo controlla; le sue politiche determinano la concentrazione del potere e della ricchezza nelle mani di pochissimi: 366 individui, ai vertici delle multinazionali, possiedono il 40% della ricchezza mondiale! Il loro dogma é il dominio dell' economia del profitto in ogni campo della vita: nessun altro modello di sviluppo viene considerato possibile. Conseguenza immediata di questa scelta sono la negazione dei diritti sociali attraverso la privatizzazione di scuola, università, pensioni e sanità. Nel campo del lavoro questo comporta un incremento del lavoro precario, insicuro e la diminuzione del potere d' acquisto dei salari. Questo modello aumenta la povertà anche nei paesi del sud del mondo, dove 1,2 miliardi di persone vivono già con meno di un dollaro al giorno!
Tutto questo consolida un ordine mondiale dove, su scala planetaria crescono, con la povertà, l'uso della violenza e il ricorso all'uso delle armi come mezzi per governarne le contraddizioni ed espanderne il dominio.
Di fronte a questa barbarie é necessario intervenire!! Saremo quindi a Genova :
- per un'economia giusta, che redistribuisca l'enorme ricchezza che già siamo in grado di produrre (si produce infatti il 110% del fabbisogno alimentare mondiale).
- per una democratizzazione dei saperi: abolizione della proprietà intellettuale (copyright e brevetti) e per un' Università pubblica, gratuita e aperta a tutti.
- per la difesa dell'ecosistema planetario: l'uomo, l'ambiente e la conservazione della biodiversità devono essere prioritari rispetto al profitto.
- per un mondo governato attraverso la cooperazione e il dialogo fra i popoli, in cui le guerre umanitarie e le polizie non possono essere uno strumento per costruire la pace e le armi devono essere bandite dai commerci.
- per un mondo in cui milioni di uomini non siano costretti a migrare clandestinamente da un continente all' altro per sfuggire alla fame e alla guerra. Per il diritto di cittadinanza globale e la libera circolazione per gli
uomini anziché soltanto per le merci.